F1 | Senna ed il sogno Lamborghini

Il mito Ayrton Senna e un altra leggenda, la Lamborghini. Raccontiamo questa storia.

Per molti anni la F1, in Italia, è stata sinonimo di Ferrari. L’Alfa, dal passato glorioso, non era riuscita a scalfire il mito della Rossa e la Minardi neanche si sognava di riuscirci, fino a quando in Emilia, la terra dei motori per antonomasia, si cominciarono a sentire i primi vagiti di un nuovo motore prodotto da una fabbrica gloriosa e da sempre antagonista della Ferrari: la Lamborghini.

Il motore venne progettato da Mauro Forghieri. Il suo passato ferrarista parla da solo: dopo aver ben figurato in qualche Gran Premio, attirò l’attenzione della McLaren, allora team di vertice, in cirisi col motore Ford e col proprio pilota di punta: Ayrton Senna.

Il pilota brasiliano scalpitava, alla McLaren il dopo Honda gli stava stretto, e la scelta del propulsore Ford fece si che il suo talento serviva non già a vincere i titoli ma vincere estemporanei duelli sulle piste più favorevoli.

Purtroppo esauriti i circuiti dove la classe del brasiliano poteva fare la differenza, la sua insofferenza e la sua frustrazione diventarono tali che segnarono un solco insanabile col proprio team.

Audetto, allora manager della Lamborghini, venne avvicinato da Ron Dennis e, dopo una trattativa serrata, riuscì a convincere il team principal della McLaren a provare il motore su una T-car guidata da Hakkinen.

Dopo il test, il finlandese rimase soffisfatto tanto da incuriosire Magic che in segreto provò la macchina sul corto circuito di Pembery. La scelta non fu un caso: il circuito, con le sue caratteristiche, era quello che meglio permetteva alla macchina di rispondere alle caratteristiche di guida del brasiliano.

Infatti, dopo il test Senna, rimase colpito piacevolmente dalla potenza del motore, ma indicò a Forghieri dove potenziare il motore privileggiando più la coppia che la potenza. L’ingegnere, forte della sua esperienza, capì subito cosa chiedeva il campione brasiliano e modificò il motore dotandolo di molta copia in basso a discapito della potenza in alto e venne subito provato a Silverstone su una macchina priva di sponsor.

Il test entusiasmò talmente Senna che lo avrebbe voluto provare subito in corsa.

Purtroppo Dennis non si lasciò convincere e, per l’anno venturo, sposò il motore Peugeot che in dote avrebbe portato in bonus una decina di milioni di dollari.

Questa decisione, quasi una sliding doors, bloccò il progetto F1 della Lamborghini e allontanò definitivamente Ayrton Senna dalla McLaren consegnadolo al suo destino.

E’ grazie all’AD Lamborghini Domenicali, se si puo ammirare la McLaren che non fu mai al museo della casa di Sant’Agata Bolognese, una visita che consigliamo perché contribuisce ad alimentare la leggenda del campione brasiliano e aggiunge un pezzo di nostalgia per una occasione mancata.