F1 | Sauber Honda, presto l’annuncio ufficiale per il 2018

La Sauber è in fase avanzate con la Honda per diventare lo junior team del colosso giapponese a partire dal 2018. Il team svizzero usufruirebbe della fornitura gratuita delle power-unit, in cambio di un sedile ad un pilota di scuola Honda.

Il team Sauber sta definendo gli ultimi dettagli con la Honda per passare alle power-unit giapponesi a partire dal 2018. Come riportato da Roberto Chinchero nel sito Motorsport, mancano da approvare solamente alcuni dettagli per poter annunciare ufficialmente il sodalizio Sauber-Honda.

La scuderia elvetica quindi diventerà una sorte di junior team della casa del Sol Levante, come lo è la Toro Rosso per la Red Bull per intenderci. Sicuramente a beneficiare di questa partnership è innanzitutto la Sauber, che non dovrà più sborsare 20 milioni di euro circa a stagione per avere una power-unit ufficiale. E per una piccola scuderia come quella svizzera quei 20 milioni risparmiati all’anno significano tanto.

Invece per la Honda il vantaggio sarà doppio: per prima cosa potrà contare su una scuderia in più per poter sviluppare in pista la loro power-unit durante la stagione, e non contare solamente sui feedback da parte della McLaren (di certo non positivi al momento ndr).

Poi cosa non da meno per l’orgoglio giapponese di casa Honda, ci sarà la possibilità per un pilota del loro programma giovani di poter esordire in F1 come pilota titolare nel team Sauber. L’ultimo pilota della casa di Tokyo che è riuscito a trovare spazio nel circus è stato Takuma Sato, impegnato ora nel campionato Indycar supportato sempre dalla Honda.

Il primo candidato al volante della Sauber per il 2018 sembra essere Noburahu Matsushita, impegnato attualmente in F2 (ex Gp2 ndr). Gli altri nomi nella lista sono Nirei Fukuzumi impegnato nel campionato GP3 e Tadasuke Makino quest’anno nella F3 europea. Poi bisogna dire che la presenza in F1 di un pilota giapponese contribuirebbe ancor di più alla crescita mediatica di questo sport non solo in Giappone, ma nel continente asiatico.

Alberto Murador