F1 | Bahrain: Alonso, profeta nel deserto, intanto tratta con Renault

Alonso ha collezionato in Bahrain l’ennesimo ritiro a causa di problematiche alla power unit Honda. Per lo spagnolo la situazione è insostenibile e Indy è la sua prima fuga dal cupo ambiente di Woking. Lo spagnolo a breve dovrà decidere se continuare a combattere in F1 oppure provare la grande scalata alla Triple Crown. Intanto sbuca un contatto del suo management con la Renault. Difficile dire, ad oggi, se si concretizzerà ma se cosi fosse, per Alonso sarebbe la terza esperienza nel team di base ad Enstone.

di Francesco Svelto |

 

Anche da un semplice divano, a guardare la faccia di Fernando Alonso al termine del GP del Bahrain si capisce di stare davanti ad un pilota demotivato, frustrato, arrivato al limite della sopportazione. Davanti alle telecamere il viso è lievemente tirato ma tutto sommato non differente da come siamo abituati a vederlo negli ultimi anni. La voce, tranquilla all’apparenza, approccia i microfoni degli intervistatori con estrema rassegnazione, spiegando l’ennesimo problema che ha colpito lui e la McLaren-Honda e che lo ha costretto al ritiro anche oggi, ancora una volta.

Un problema alla power-unit Honda ha fatto si che il Bahrain fosse l’ennesimo capitolo di un calvario annunciato (tanto per restare in tema pasquale). La causa, non ancora identificata, nel dettaglio, ha costretto infatti il pilota delle Asturie al ritiro a pochissime tornate dal termine. Non che la posizione in cui galleggiava Alonso fosse delle migliori, visto che si trovava 14esimo in classifica e senza un briciolo di speranza per poter ambire neanche al decimo posto, prima piazza utile per racimolare un punticino iridato. E quasi sicuramente sarà cosi anche in Russia. Sperando che da Barcellona, con i primi aggiornamenti, qualcosa possa cambiare.

Alonso attualmente è come un profeta nel deserto. Del resto la sua scelta di gareggiare ad Indianapolis a fine maggio mollando il GP di Montecarlo – uno dei tre più importanti del calendario – è significativa ma ampiamente giustificata dalla non competitività della sua MCL32. Cerca altri sfoghi, Fernando, iniziando quella che potrebbe essere una difficile – ma non impossibile – scalata verso la Triple Crown dell’automobilismo mondiale: vittoria a Montecarlo, a Indy e a Le Mans.

Il GP del Bahrain è in archivio ma il weekend nel deserto, per lui, non ha significato soltanto l’ennesima gara andata male. Durante il weekend, infatti, il suo manager Garcia Abad, è stato visto entrare nel motorhome Renault e colloquiare – a parte rigorosamente chiuse – con i massimi manager del team transalpino (fonte Autobild). Ora, da qui a dire che Alonso sarà un pilota Renault per l’anno prossimo ce ne passa, e i motivi sono molteplici: il primo è che non sappiamo di preciso cosa si son detti e, qualora fosse iniziata una effettiva trattativa, a che punto è arrivata; inoltre Renault difficilmente potrà dare allo spagnolo una vettura in grado di lottare per il mondiale quale può essere, ad esempio, la Mercedes (o la Ferrari, a proposito ricordiamo che Vettel e Bottas sono in scadenza di contratto); infine Alonso potrebbe accelerare i tempi per la conquista della Triple Crown di cui sopra e lasciare la F1, cosa che aveva effettivamente ribadito lo scorso anno.

Vedremo come andrà a finire. Quello che è certo è che lo spagnolo le sta provando tutte per allontanarsi, suo malgrado, da Woking.

 

Francesco Svelto