Con il Mondiale di F1 2016 ormai alle spalle, tracciamo una valutazione per ciascun pilota iscritto alla passata stagione, motivando i voti espressi in numeri. Dal Campione del Mondo Nico Rosberg ai piloti occupanti le retrovie.
Di Alessandro Bucci
Nico Rosberg: voto 10. Il vice campione 2015 si è presentato ai nastri di partenza in ottima forma, continuando la grande striscia di vittorie innescata nelle ultime tre gare del campionato precedente. I sette successi consecutivi centrati da Nico Rosberg sono un risultato davvero rimarchevole. Autore di 9 vittorie, 8 pole, 6 giri più veloci e 16 podi, l’ex numero 6 Mercedes ha disputato un campionato stellare, vincendolo l’iride nell’ultimo appuntamento contro il rivale di una vita Lewis Hamilton. L’annuncio del ritiro schock da parte di Rosberg poche ore dopo la conquista dell’agognato titolo, potrebbero far pensare anche ad una meritata lode finale, ma obiettivamente il tedesco non è sempre stato lucidissimo in stagione, come ad esempio in Austria o in Spagna, due corse passate alla storia per i contatti avuti con il compagno di squadra. Al tedesco va dato atto di aver sviluppato maggior aggressività nelle fasi di duello, ma è comunque risultato non all’altezza del compagno di squadra su questo versante. Campione nello sport come nella vita, Nico ora si gode l’alloro iridato, in attesa di rituffarsi nel business magari dietro ad una scrivania.
Lewis Hamilton: voto 9. Il Campione del Mondo in carica ha iniziato il Mondiale con il piede sbagliato, tra partenze disastrose e momenti poco brillanti in Bahrain e Cina. La frustrazione dell’anglocaraibico per una situazione poco serena è arrivata al culmine con l’ormai noto episodio di Catalunya, dove, preso da una foga quasi “animalesca”, ha attaccato in modo troppo ardito Rosberg che, avendo chiuso in modo categorico, ha contribuito alla frittata Mercedes. In netta ripresa dalla splendida vittoria di Monaco, dove Lewis ha dimostrato ancora una volta di avere una marcia in più rispetto al 90% degli avversari, Hamilton è ripiombato in un momento “no” sull’inedito tracciato di Baku, salvo poi risorgere dalle ceneri e inanellare quattro successi tra Austria e Germania. Il cedimento della power-unit in Malesia resta probabilmente la cartolina di una stagione non proprio fortunata. Con 10 vittorie, 12 pole, 17 podi e 3 giri più veloci, non si può certo dire che Lewis non abbia disputato una buonissima stagione. Stando esclusivamente alle statistiche, il Mondiale lo avrebbe meritato probabilmente lui. Eppure i momenti di black out, uniti alle diverse partenze disastrose, hanno fatto molto probabilmente la differenza. In una F1 dove ritirarsi, ormai, è quasi una chimera, il ritiro in più rispetto al compagno di scuderia pesa certamente come un macigno nell’economia iridata.
Daniel Ricciardo: voto 8. L’australiano della Red Bull Racing ha disputato l’ennesima stagione solida e convincente, issando il proprio nome al terzo posto della classifica Piloti e vincendo, potremmo dire dato lo strapotere Mercedes, il “mondiale degli altri”. Meno spettacolare rispetto alla passata stagione in termini di sorpassi, Ricciardo ha battuto sul piano dei risultati il giovanissimo e funambolico compagno Max Verstappen, eletto a vera e propria stella del momento. Per il sorridente australiano 3 podi, 4 giri veloci, 1 vittoria ed 1 pole. Grandiosi i duelli inscenati in pista con Lewis Hamilton a Montecarlo e con l’insidioso compagno olandese in Malesia. Un finale di stagione forse un po’ sottotono per Daniel, ma non possiamo davvero rimproverare nulla a Ricciardo.
Max Verstappen: voto 8,5. Dal punto di vista delle mere statistiche, il voto espresso per il giovanissimo olandese potrà sembrare un tantinello esagerato. Anzi, lo è. Ma non possiamo non tenere conto dell’incredibile apporto che, il figlio di Jos, ha donato alla massima serie attuale. Come ribadito dal noto giornalista e scrittore Mario Donnini in una nostra recente intervista: “L’unica regola intelligente introdotta in F1 negli ultimi tempi è Max Verstappen”. Il “pestifero” olandese volante ha regalato grandissime emozioni in pista, con manovre azzardate, guida spesso al limite e sorpassi straordinari, tanto da vincere l’ennesimo premio dedicato a tale arte (dove il numero 33 della Red Bull eccelle, avendone realizzati ben 78 nel 2016) dalla FIA. Le numerose e discusse mosse difensive del talento ex Toro Rosso hanno persino “costretto” il collegio dei commissari a varare delle norme che impedissero i suoi spostamenti in curva quando il pilota è già in fase di frenata. Il malcontento di Helmut Marko nei confronti dei risultati complessivi ottenuti nell’arco di un anno e oltre da Daniil Kvyat, ha accelerato la promozione di Max alla casa madre, facendo invece retrocedere il russo all’ex scuderia Toro Rosso.
Vincitore dell’ambito Trofeo Bandini, ritirato in una soleggiata giornata di luglio nella splendida cornice di Brisighella, Max Verstappen ha centrato la prima vittoria in F1 al debutto con Red Bull in Spagna, approfittando del doppio ritiro Mercedes. Una vittoria a cui hanno fatto seguito prestazioni altalenanti ed un fiume di polemiche, in particolare ricevute dall’ex Campione del Mondo Jacques Villeneuve, più volte preoccupato della condotta di gara e dalla strafottenza del giovanissimo olandese. Vero e proprio “fenomeno popolare in F1”, come è stato definito dalla firma di Autosprint Cesare Maria Mannucci, Max Verstappen ha colto 7 podi ed 1 giro più veloce, con una media di 9 punti a gara. Resta, probabilmente “immortale”, la gara dell’astro nascente in condizioni di bagnato sul tracciato di Inerlagos, dove ha dimostrato doti di guida decisamente fuori dal comune.
Sebastian Vettel: voto 7. Ampiamente criticato da tifosi ed addetti ai lavori, “Seb” ha comunque concluso la stagione 2016 al quarto posto della classifica Piloti, confermando in buona parte i limiti della SF16-H. Apparso meno lucido rispetto al 2015, Vettel ha collezionato 4 ritiri, due dei quali francamente evitabili per un asso della sua levatura. Incolpevole nel cedimento della power-unit durante il giro di formazione in Bahrain, colpevole in Malesia dove ha agito con troppa foga. Tra mancanza di fortuna e una guida non sempre al massimo delle sue potenzialità, Sebastian è incappato in una stagione stracolma di frustrazione che lo ha portato a mandare a quel paese dall’abitacolo mezzo schieramento, incluso il commissario di gara Charlie Whiting (in mondo visione tramite radio), con il quale si è dovuto scusare con carta e penna onde evitare una pesante squalifica. I 7 podi collezionati dal quattro volte iridato non sono certo un bottino da niente, ma complessivamente parlando ci si aspettava qualcosa in più da uno dei piloti tedeschi più vincenti e forti ogni epoca. Le zero vittorie nel carniere e la sconfitta rimediata dalla Red Bull di Ricciardo, pesano come un macigno in seno a “Seb” ed al team di Maranello.
Kimi Raikkonen: voto 7. Apparso in media abbastanza opaco o sonnolente nelle ultime due stagioni dal ritorno in Ferrari, “Ice man” in questo 2016 ha dimostrato maggior grinta e determinazione complessivamente parlando, portando a casa due secondi posti (Bahrain e Spagna) certamente non facili. Come già detto sopra, la monoposto di Maranello si è dimostrata certamente non all’altezza di competere con la Mercedes, ma quanto meno in grado di battagliare in alcune fasi della stagione con la Red Bull Racing. Kimi ci ha messo del suo per colmare il gap con la squadra austriaca, gestendo spesso bene le gomme, ma non sempre è stato possibile, anche a causa di strategie non proprio indovinate dal muretto. I quattro podi ed altrettanti ritiri sono una fotografia abbastanza fedele della stagione conclusa dal finlandese. Il sesto posto finale nella classifica Piloti forse non rende sufficiente giustizia al biondo finnico, ma se non altro il numero 7 della Rossa ha dimostrato di tenere alla causa e quindi il morale per la prossima annata sembra comunque abbastanza alto.