F1 2016: le pagelle di fine anno ai piloti

Sergio Pérez: voto 8. Il messicano della Force India, aspramente criticato nella sua breve permanenza in McLaren, a nostro modo di vedere ha dimostrato maggiore maturità nei tre anni in Force India, conquistando quest’anno la bellezza di due podi al volante della sorprendente VJM09. La squadra indiana non naviga certo in buone acque a livello finanziario e di immagine a causa dei problemi legati al boss Vijay e quindi non deve essere stato per niente facile mantenere un certo tipo di determinazione e concentrazione nell’arco della stagione per entrambi i piloti. “Checo” ha brillato soprattutto sui circuiti cittadini (Monaco e Baku) e sul bagnato asfalto di Interlagos, dimostrando in più di un’occasione di saper gestire in modo magistrale le gomme. Forse Pérez meriterebbe anche un 8,5, ma preferiamo non esagerare con la valutazione, attendendoci da lui un’altra stagione all’insegna degli ottimi risultati e dalle belle azioni in pista. Certo è che il messicano sta ormai attendendo da diverso tempo la “famosa” stagione della consacrazione. La domanda é: la incontrerà mai? La risposta é: forse. Sebbene non sia un fuoriclasse, Sergio ha spesso dimostrato grande cuore e grinta, oltre a doti tecniche pregevoli, ragion per cui potrebbe se non altro aspirare a giocarsi un titolo in carriera.

Nico Hulkenberg: voto 6,5. Annunciato in Renault F1 per il 2017 nel mese di ottobre, il tedesco ex Sauber ha deluso le aspettative per il secondo anno consecutivo. Nono nella classifica finale Piloti, “Hulk” ha collezionato 5 ritiri e 13 piazzamenti a punti, non dimostrando tuttavia di poter fare la differenza come ci si sarebbe aspettato da un pilota talentuoso come lui. Vincitore della 24 Ore di Le Mans 2015, Hulkenberg è stato messo in ombra dal meno quotato compagno di squadra “Checo” Pérez. Partito bene con un settimo posto nella gara inaguruale di Melbourne, Nicolas ha concluso la stagione con tre settimi posti, confermando la sua stagione abbastanza “grigia” in termini di alti.

Felipe Massa: voto 6. Il brasiliano della Williams ha disputato l’ultima stagione (forse) della carriera in F1 non registrando acuti. Mai sul podio non potendo contare su una monoposto sufficientemente competitiva, Massa ha marcato punti in 13 dei 21 GP disputati, ma ha lasciato il segno solamente nei saluti d’addio ad Interlagos, quando dopo essersi incidentato con la FW38 ha sventolato il verde oro commosso dinanzi ad un tributante pubblico. La camminata del paulista in corsia box conclusasi tra le braccia della moglie e di “Felipinho” rimarrà certamente negli annali di questo sport.

Valtteri Bottas: voto 6,5. Pilota curioso il finlandese di Nastola, capace di grandi acuti e di altrettante corse anonime. Ottavo nella classifica Piloti con 85 punti, Bottas ha conquistato un bel podio in Canada ed un quarto posto in Russia, ma è sprofondato negli abissi a Monaco, Silverston ed Austin, senza brillare minimamente nella convulsa gara brasiliana. Ci si aspettava certamente qualcosa in più da Valtteri.

Jenson Button: voto 6,5. Il veterano della McLaren ha appeso il casco al chiodo al termine di una stagione certamente non facile, sia per lui che per il team britannico. Sebbene la power-unit Honda abbia compiuto un miglioramento rispetto alla stagione d’esordio, il pacchetto completo della squadra si è rivelato ancora al di sotto delle aspettative, relegando la grande coppia di piloti Button – Alonso a centro gruppo. Per l’inglese sette piazzamenti a punti e tanti ritiri, ma va dato atto a Jenson di aver sempre guidato bene e con grande professionalità sino all’ultimo atto di Abu Dhabi, dove reduce dal cedimento della sospensione anteriore destra ha salutato la compagnia con una passeggiata in famiglia nella pit-lane.

Fernando Alonso: voto 7,5. Concludere la stagione 2016 al decimo posto finale con nove piazzamenti a punti ed addirittura due quinti posti pilotando la MP4-31, non può che essere sinonimo di grande cuore, talento e dedizione. ‘Nando ha iniziato la stagione nel peggiore dei modi, con un terrificante incidente a Melbourne che fortunatamente ha avuto conseguenze non gravi, costringendo l’asturiano a saltare solamente il GP successivo per precauzione. Se vedere all’opera Alonso in questa stagione, dove ha combattuto spesso con il coltello tra i denti anche per posizioni non certo di vertice, non vi ha procurato nessuna emozione, mi viene il sospetto che esistano altri sport più consoni ai vostri gusti.

Carlo Sainz Jr: voto 7. Dopo un primo anno sostanzialmente positivo in Toro Rosso, dal madrileno figlio d’arte ci si aspettava quantomeno una riconferma. Sainz Jr ha fatto anche di più, cogliendo ben tre sesti posti (Spagna, USA, Brasile), dimostrando in più di un’occasione di avere gli attributi e limitando il numero di penalità ricevute, francamente troppe nel 2015. La STR11 è stata una vettura arida di soddisfazioni avendo accumulato un significativo ritardo per la scelta tardiva della power-unit e il limitato sviluppo della monoposto non ha certo aiutato lo spagnolo, sempre comunque grintoso e determinato. Bravo.

Daniil Kvyat: voto 5. Piange davvero il cuore assegnare l’insufficienza ad un ragazzo simpatico e con gli attributi come il russo della Toro Rosso, ma forse in realtà la valutazione espressa è anche un po’ generosa. Il ragazzo di Ufa, partito in sella alla Red Bull Racing nel 2016, è stato retrocesso al team di Faenza dopo il bel podio colto in Cina, a causa di una condotta spregiudicata nei confronti dell’ex pupillo Vettel in Russia. L’episodio è stato il pretesto per sancire un cambio già agognato da Helmut Marko, in polemica con il russo già prima dei “fattacci” di Sochi. Il ritorno in Toro Rosso è stato certamente traumatico per Kvyat che, tuttavia, non si è perso d’animo ed è andato a punti in Spagna. Dopodiché un declino inesorabile scandito da ritiri e gare non indimenticabili, fatta eccezione per le corse di Silverstone e di Marina Bay, dove il russo ha colto punti. Da Daniil ci aspettiamo davvero di più.

Romain Grosjean: voto 6. Il francesino del debuttante team Haas Ferrari ha iniziato la stagione col botto centrando due bei piazzamenti in Australia e Bahrain, salvo poi infilarsi sulle ‘montagne russe’ e scendervi solo al termine della stagione. La VF16 si è rivelata una vettura non molto competitiva e Romain ha dovuto faticare spesso per condurla nella zona punti, dovendo rinunciare anche a correre nel GP di Singapore per un guasto ai freni e ad Interlagos, dove ha vanificato la miglior qualifica della stagione (settimo) andando a sbattere ancor prima del giro di formazione. Sufficienza politica conquistata soprattutto con il buon inizio di stagione, ma il Grosjean talentuoso dei tempi in Lotus sembra davvero un pallido ricordo.

Esteban Gutiérrez: voto 4,5. Il giovanissimo messicano ha concluso la terza stagione F1 della carriera con zero punti nel carniere. Vittima di cinque ritiri, due dei quali evitabili, Gutiérrez ha portato a termine la maggior parte delle gare facendo il compitino, risultando talvolta una “chicane mobile” durante le prove o nelle fasi più accese di gara. Davvero troppo poco.