La Formula 1 per un paio d’ore dà il peggio di sé, grazie soprattutto alla direzione gara che impone Safety Car e bandiere rosse. Poi una volta che i piloti sono stati liberi di correre hanno fatto il loro lavoro ed hanno fatto vedere il meglio di questa F1.
di Giulio Scaccia Follow @GiulioScaccia
In salita
Lewis Hamilton. Pole position il sabato ed una prima posizione in gara mai insidiata realmente da nessuno. 52esima vittoria in carriera e prima volta ad Interlagos. Fa quello che deve fare ed è tra i piloti che chiedono di essere lasciati liberi di correre in condizioni estreme. Si porta prima della gara di Abu Dhabi a 12 punti da Rosberg. Il finale sarà emozionante e l’anglocaraibico dimostra per l’ennesima volta le sue qualità.
Max Verstappen. Sorpassi di qualità, ai danni prima di Raikkonen e poi di Rosberg. Cambia le gomme e fa una gran rimonta fino alla terza posizione. Come Hamilton uno di quelli che volevano correre ad ogni costo. Questa volta la sua gara è impeccabile ed allo stesso tempo aggressiva. A tratti è stato esaltante con sorpassi in cui gli avversari sembravano fermi. Questa F1 ha bisogno di un pilota così quando dimentica le azioni al limite e fa il driver di talento quale è.
Sergio Perez e Nico Hulkenberg. Il messicano è terzo fino pochi chilomentri dalla fine. Fa una gara intelligente e senza sbavature. Porta punti preziosissimi ala Force India. Peccato per Nico Hulkenberg rallentato da una foratura. Avrebbe meritato anche lui di stare ancora più avanti rispetto al sesto posto finale.
Felipe Nasr. La Sauber conquista due punti nel mondiale F1 e supera la Manor. Gara intelligente propiziata dalla scelta conservativa, ma corretta, di non azzardare ad inizio gara le medie. Un nono posto di valore per il brasiliano nella gara di casa.
In discesa
Kimi Raikkonen. Subisce l’ormai solito sorpasso da parte di Max Verstappen e vede bene, alla seconda ripartenza, di andare subito a muro in un incidente che poteva avere delle brutte conseguenze, visto che la Ferrari di Kimi ha carambolato in pieno rettilineo, rischiando di essere centrata da almeno tre vetture.
Nico Rosberg. Il tedesco ha il braccino. Non impensierisce mai Hamilton, né in prova né in gara. Subisce il sorpasso da Verstappen, complice un suo mezzo errore. Ringrazia la sosta della Red Bull dell’olandese che gli resistuisce un secondo posto ormai insperato. Arriva ad Abu Dhabi con 12 punti di vantaggio ma queste ultime gare sono un calvario.
Sebastian Vettel. Il giro in prova e correre sul bagnato dovrebbero essere i suoi punti di forza. Invece il sabato è lento ed in gara va fuori pista in aquaplaning. Pensano bene poi ai box di mettergli le intermedie in una sosta eterna perché gli rimane il cambio in prima. Nella seconda parte di gara prova a mettere insieme qualcosa di decente, ma alla fine è un quinto posto che non serve a nulla.
Daniel Ricciardo. Sempre dietro al compagno di squadra. Entra ai box con la Pit chiusa e si prende 5 secondi di penalità. Alla fine entra nei punti ma a sua prestazione è molto lontana da quella del brillantissimo Max.
Felipe Massa. Ospite fisso. Si becca una penalità, poi sbaglia e propizia un’altra entrata della Safety Car. E’ il suo ultimo Gran Premio in Brasile. La faccia è triste. Alla fine festeggia ma è un atto dovuto per i tifosi. E’ più allegro il padre che il figlio. Non ci mancheranno.