In una stagione monopolizzata dal dominio Mercedes, le manovre spesso al limite di Max Verstappen sono una manna dal cielo per gli appassionati. A Suzuka il figlio di Jos ha operato una difesa magistrale nei confronti di Lewis Hamilton.
Di Alessandro Bucci
Follow @AlexBucci_F1
Dopo un periodo di chaos interiore, intercorso tra Belgio e Singapore, Max Verstappen sembra aver ritrovato la sua dimensione ideale, sfoderando nell’arco di una settimana due prestazioni encomiabili. Secondo a Sepang dietro al compagno Ricciardo, con il quale il “baby” fenomeno ha ingaggiato uno splendido duello ai limiti del regolamento, a Suzuka il nr. 33 ha bissato il risultato concludendo alle spalle del vincitore Nico Rosberg.
A cadere nella “trappola” dell’olandese questa volta è toccato al Campione del Mondo in carica, costretto a proseguire nella via di fuga del “triangolo” per una manovra di difesa ad alto tasso tecnico da parte del giovane olandese. L’anglocaraibico era l’unico pilota con il quale Max non si era ancora trovato in un duello corpo a corpo, ma possiamo dire che “la prima” per il figlio di Jos è andata benissimo.
Verstappen ha sfoderato una delle sue armi migliori, ovvero muoversi in frenata, manovra che non tutti i suoi colleghi sembrano essere in grado di fare, perlomeno con quella efficacia. L’ex pilota Toro Rosso ha infatti dapprima optato per una leggera finta a sinistra impostando la traiettoria, salvo poi chiudere in modo deciso la porta ad Hamilton sulla destra. Una mossa da veterano, da grande asso, che Lewis ha mandato giù tutto sommato con spirito sportivo, non lamentandosi nemmeno via radio.
Tuttavia, la grande difesa di Verstappen, ha mandato in “confusione” la scuderia tedesca (fresca di titolo iridato), la quale inizialmente non aveva mosso polemiche, salvo poi presentare un reclamo nei confronti del pilota Red Bull. Addirittura Niki Lauda si era espresso positivamente nei confronti della manovra di Max, mentre Hamilton è stato vittima di un “pasticcio” su Twitter, in un primo momento additato di aver attaccato il pilota olandese, salvo poi essere costretto ad una smentita semi ufficiale nella quale il tre volte iridato ha sostanzialmente commentato: “Queste sono le corse, non c’è nessuna protesta da parte mia”.
Tuttavia nella tarda serata di ieri si è deciso di non avanzare alcun reclamo ufficiale ed il focolaio della protesta tra i due team si è placato. Il risultato del GP del Giappone, dunque, è da considerarsi definitivo.