F1 | Red Bull, una rinascita preannunciata

di Emiliano Savini

L’anno scorso avevamo temuto il peggio per la Red Bull tra risultati sotto le aspettative e la crisi con la Renault.

Ma la scuderia di Milton Keynes anche la scorsa stagione aveva dimostrato di potersela giocare nei circuiti di trazione sfruttando soprattutto il fattore telaio che andava a bilanciare la mancanza di potenza della power-unit; il bel secondo posto a Singapore di Ricciardo ne era stata la conferma.

Quest’anno i rapporti di forza sono rimasti pressoché invariati, il campionato del mondo è sempre una storia in casa Mercedes tra  Rosberg e Hamilton;  ma la Red Bull si è dimostrata capace di creare qualche grattacapo alla Ferrari, ancora alle prese con problemi di carico e di trazione, quest’ultima da anni causa di tanti mal di testa per gli ingegneri di Maranello.

Il fatto che un marchio come Tag Heuer abbia interrotto un rapporto trentennale con la McLaren per optare per un “marchio dinamico come Red Bull”, ha fatto pensare che la crisi potesse essere comunque transitoria.

Già in Australia alla vigilia del primo appuntamento all’Albert Park, lo stesso Team Principal Christian Horner aveva esplicitamente anticipato che il campionato sarebbe stato a due velocità.

Il messaggio è arrivato in modalità stereo prima con la promozione non casuale di Max Verstappen dalla Toro Rosso dopo il Gp di Russia (un modo anche per blindare il pilota sul mercato), poi con la splendida vittoria all’esordio dell’olandese a Barcellona, favorita – va detto- dalla frittata delle Mercedes in partenza.

Nella gara di Monaco la vittoria sarebbe dovuta andare al poleman Daniel Ricciardo, se non fosse stato per il patatrac dei meccanici al pit stop. In ogni caso l’australiano ha dato dimostrazione che nei circuiti ad alto carico la Red Bull può mettere i bastoni tra le ruote alla Rossa.

La Mercedes in quanto a potenza e progressività di erogazione della stessa non ha rivali, al contrario della Ferrari che ora ne ha ora più di uno.

Il Gran Premio del Canada ora sarà un banco di prova sia per Red Bull che per la squadra di Maranello. Parliamo infatti di un circuito a basso carico dove si raggiungono alte velocità fino a 300 km orari, Da Milton Keynes si potrebbero avere conferme sui progressi della nuova power-unit che verrà montata sia sulle Red Bull che sulle due Renault. Per la Ferrari Montreal è un esame di riparazione importante per poter affrontare il resto della stagione con maggiore tranquillità.