Anche questa era Formula 1

Spesso ci si ritrova a parlare con amici sulla differenza tra la Formula 1 di oggi e quella di ieri. Tutto sommato, mi dicono, si tratta pur sempre di macchine veloci e di piloti che rischiano la vita. Infatti lo stereotipo della formula uno di oggi è macchine veloci e piloti che rischiano. Quella di ieri era caratterizzata da personaggi che rendevano questo sport unico.

Vi racconto un piccolo aneddoto: nel 1981 ero ormai alla fine della scuola dell’obbligo e l’indecisione regnava sovrana. Mi sarebbe piaciuto scrivere di F1, ma la voglia di studiare non era cosi salda e i miei genitori insistevano per una scuola da ragioniere. Senza dire niente a nessuno scrissi a Ferrari perché avevo letto su uno dei tanti libri a lui dedicati che si era pentito di non aver studiato e mi sembrava impossibile pensare che un uomo di così grande successo potesse vivere questo grande rammarico. Con mia grande sorpresa mi rispose e mi disse che era davvero pentito di non aver studiato perché spesso si era trovato in condizioni di inferiorità.

Quella lettera mi sprona e la tengo tutt’ora in evidenza a prova della differenza tra la “Formula Uno” e quella asettica dove i piloti e i team manager sono distanti dal pubblico, quasi racchiusi in un cerchio magico. La “Formula Uno” è quella in cui il “Numero Uno Assoluto” rispondeva anche ad un ragazzino facendolo sentire parte di quel mondo  ed orgoglioso di tifare per la sua scuderia. Quando mi diplomai feci ancora in tempo a ringraziare il “Vecchio” Ferrari che, ancora una volta, mi rispose contento per il buon ricordo che riservavo sempre di lui. Che emozione ricevere quelle lettere scritte di pugno dal Grande Vecchio con l’inchiostro viola da lui  usato per contraddistinguersi. Quell’inchiostro viola che il caso aveva scelto per lui. Era solito firmare con la carta carbone e sul secondo foglio la firma era viola… decise che quel colore sarebbe stato il suo marchio. Ho voluto per un attimo abbandonare le logiche di motori, gomme e sorpassi perché sono anche questi Personaggi ad aver fatto la storia del nostro sport e la loro mancanza si sente moltissimo.

Ho amato ed amo ancora la F1 non solo per il rumore del motore e per il brivido della gara, ma anche grazie al Grande Vecchio.