F1 | Nuove qualifiche rimandate a maggio

A volte, anche la velocissima F1 si inceppa. Lo Strategy Group aveva proposto di rivedere l’attuale format delle qualifiche, introducendo un sistema a eliminazione progressiva: passato qualche minuto dall’inizio della sessione, il pilota più lento viene eliminato, poi ogni minuto e mezzo chi si trova ultimo in classifica viene escluso. Una sorta di “patata bollente” che ha destato curiosità ma soprattutto perplessità da parte degli addetti ai lavori e degli appassionati, e che adesso viene rimandato per problemi tecnici.
La FOM e Rolex, infatti, non hanno abbastanza tempo per rivedere i software dei cronometri, che devono essere riprogrammati, e per questo il nuovo format delle qualifiche è stato rimandato a maggio, per il Gran Premio di Spagna. Inoltre, i team hanno dovuto scegliere con largo anticipo e coperture da usare in ogni GP, per via dei nuovi regolamenti che consentono ai team di scegliere fra 3 tipi diversi di mescola portati da Pirelli, scelta che può essere influenzata dal nuovo sistema di qualifica. Questo ritardo permetterà ai team di scegliere le coperture anche in base a questa novità.
Questa situazione, tuttavia, dimostra lo stato schizofrenico in cui si trova la F1 attuale. Per rimediare a un’emorragia di pubblico che prosegue da anni, la F1 cerca modi sempre nuovi di ravvivare lo spettacolo, senza tenere in conto un aspetto fondamentale, riscontrato anche dagli ultimi sondaggi: il pubblico non vuole uno spettacolo artificiale, vuole un confronto sincero e intenso fra i piloti, una competizione sana. Per usare una metafora, la F1 di oggi è come una donna che si trucca in modo eccessivo per essere più appariscente, quando le basterebbe essere “acqua e sapone” per risultare attraente. Questa ricerca spasmodica dello spettacolo spiega l’origine della perdita d’identità di questa F1, che non sa più chi è, e si sforza di piacere agli altri dimenticando che non deve imitare nessuno. Se vuole ritrovare un ampio seguito, tutti quanti devono fermarsi un attimo, e chiedersi che cos’è davvero la F1, e una volta capito questo, agire in quel senso.