F1 Marchionne e le stanze dei bottoni

10 novembre 2015 – Alle Finali Mondiali Ferrari, tenutesi domenica all’Autodromo del Mugello, Sergio Marchionne è tornato a parlare sulla possibile fornitura delle proprie power unit alla scuderia di Milton Keynes.
Il presidente Ferrari ha ribadito la volontà di non fornire i propri motori ad altre squadre concorrenti, nonostante abbia ricevuto pressioni a fornire i suoi motori alla Red Bull.  Tuttavia, ha aperto alla possibilità da parte della Ferrari a offrire una consulenza alla scuderia di Milton Keynes per lo sviluppo di una power unit.
Sorge una domanda spontanea: quale power unit? Qui arriva un altro punto importante. Jean TPower Unit Ferrariodt ha ammesso di aver sbagliato a stendere le regole nel 2014, omettendo di aggiungere un limite al prezzo applicato alle Power Unit fornite dai Costruttori a causa del veto proprio della Ferrari, oltre a non aver imposto un numero minimo di team da fornire e per questo insieme a Ecclestone sta pensando a un motore indipendente a basso costo da fornire ai team in difficoltà, basato sul V6 2.2 biturbo targato Chevrolet-Ilmor, attualmente in uso nella Indycar. Qui Marchionne ha colto l’occasione, offrendo consulenza alla FOM per lo sviluppo di questo nuovo progetto. Potremmo quindi vedere un motore di questo genere “made in Maranello”?
Le parole dell’Ing. Marchionne, da una parte, dimostrano tutto il suo acume manageriale e, dall’altra, rendono ancora più evidente la strategia Ferrari riguardo alla Formula 1. E’ chiaro da tempo che la supremazia in pista, nell’attuale Formula 1, passa prima dalle stanze dei bottoni, e questo a Maranello lo hanno capito.
E’ una partita che si sta giocando da tempo; è chiaro che Mercedes ha ancora questa supremazia, ma la Ferrari sta progressivamente logorando i fianchi di questo dominio, e si vede con le concessioni allo sviluppo dei motori, con le nuove regole in materia di gomme – come dimenticare le parole di Arrivabene in Ungheria? – e si vedrà forse meglio con le nuove regole 2017.
Per non parlare della collaborazione con Haas. Se il Cavallino riuscisse ad ottenere questa consulenza dimostrerebbe ulteriormente la sua rinnovata forza politica, ed è molto probabile che questo si possa ripercuotere in un dominio in pista, e in un netto predominio sugli avversari.