F1 Button (di nuovo) sulla graticola

Jenson Button.

08 luglio 2015 – Neanche siamo arrivati a metà stagione, neanche il mercato piloti è entrato nel vivo, che Jenson Button si ritrova nuovamente al centro di numerose voci di mercato che lo danno per partente dalla McLaren-Honda la prossima stagione.

di Francesco Svelto 

 

Quasi come se il britannico avesse avuto un contentino (sia dalla McLaren che dalla Honda per la quale è stato alfiere per lungo tempo) nel guidare per il team di Woking quest’anno, il buon Jenson, che attualmente in classifica è davanti al blasonatissimo compagno di squadra Fernando Alonso, sembra tutt’altro che sicuro di mantenere il ruolo all’interno della McLaren, ruolo che sarebbe (in linea teorica) garantito da un contratto biennale firmato a fine 2014 da lui, il suo management e Ron Dennis.

Ma da quando i contratti firmati vogliono dire certezze? Soprattuto in F1. E poi parliamo di Dennis, proprio lui, proprio colui che voleva appiedare il britannico a favore di Kevin Magnussen e che si è trovato costretto a farlo sedere in macchina per una – a quanto pare – decisa volontà degli altri azionisti della McLaren (e della Honda, ovviamente).

Button. Ci troviamo a parlare di un serio professionista, di un campione del mondo di 35 anni che di corse ne ha viste – e vinte – dal suo debutto nel lontano 2000. Jenson è un buon pilota, uno di quelli che ogni team vorrebbe avere nella propria formazione: forse non un talento puro, non uno dal talento cristallino ma sicuramente un ottimo lettore delle gare e un martello di regolarità. Sarebbe un peccato vederlo fuori da una F1 in crisi, oggi, anche di piloti veri.

Ma forse è meglio dire che sarebbe un peccato prima di tutto per McLaren: nella situazione – altamente imbarazzante – in cui si ritrova, è proprio necessario pensare alla formazione dei piloti per il 2016 piuttosto che impiegare forze fisiche e mentali per recuperare un gap insormontabile dai battistrada? Non si dovrebbe innanzitutto capire se e come proseguire il rapporto con la Honda che potrebbe trascinare i nuovi “all-blacks” della F1 in un baratro senza fine?

A Woking hanno qualche gatta da pelare di troppo.
E intando Vandoorne già scalpita.