18 giugno 2015 – I team fanno retromarcia su due questioni importanti, ovverosia quella legata al ritorno dei rifornimenti in gara e all’aumento del diametro delle gomme da 13 a 18 pollici.
Già nel corso della scorsa gara a Montreal,. infatti, le squadre, all’unanimità , hanno sottoscritto un documento con il quale base del quale viene bocciata la proposta dello Strategy Group di reintrodurre rifornimenti in gara.
Non solo, le squadre, sempre all’unanimità , hanno bocciato anche la proposta, che era allo studio da parte della Pirelli e appoggiata dallo Strategy Group, delle nuove gomme aumentate di diametro a 18 pollici e, quindi, si rimane sui 13 attuali. Le coperture attuali dovrebbero essere solo allargate, passando da 325 a 420 mm. Questo nonostante si stessero conducendo già dei test sui nuovi pneumatici da portare in gara dal 2017.
Ma è la notizia sui rifornimenti a destare maggiore scalpore, visto che tutte le squadre, anche quelle che in precedenza avevano approvato la scelta di tornare al refuelling, definito pericoloso (visto che è stato calcolato che il tempo è lo stesso del cambio gomme), oltre che costoso. La cosa che sorprende della notizia è che i team che avevano approvato il ritorno dei rifornimenti (Ferrari, Mercedes, Williams, Red Bull, McLaren e Force India) hanno affermato che a maggio scorso si erano sbagliati e hanno deciso di fare retromarcia.
Si registrano anche altri pollici versi sulle decisioni dello Srategy Groyp: la vettura clienti, per esempio, che è stata bocciata da Force India, Sauber e Lotus; la scelta delle gomme a ogni gara, che è stata bocciata dalla stessa Pirelli.
Decisioni, queste, che dovevano risollevare una F1 che sta perdendo in popolarità e tasso tecnico e che invece si stanno scontrando con la ritrosia delle squadre, che per difendersi da questo organismo stanno progressivamente rifiutando tutto quello che propone. Di questa ritrosia sono già state vittima i doppi punti e i numeri scelti dai piloti. Cose forse minime, ma che danno la cifra di quello che le squadre pensano sulle innovazioni da introdurre in Formula 1, mantenendo preferibilmente lo status quo. Di questo passo c’è chi, come Chris Horner, ne auspica la fine perchè rutenuto troppo democratico con decisioni assoggettate alla volontà delle squadre.