9 settembre 2014 – Anche la corsa nel “tempio della velocità” fa parte del passato. Ultimo baluardo europeo del calendario di F1, il GP d’Italia a Monza ha regalato emozioni, belle e brutte, sia in pista che fuori.
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TOP
Il cuore di Felipe Massa: lui, nonostante ferrarista non lo sia più, è capace di accendere il sorriso di tante persone arrivate a Monza per sostenere anche lui e non solo le vetture n.7 e n.14 dello schieramento. E’ stato il primo dei non Mercedes – inteso come scuderia, non come motore – ed ha disputato una gara spinta dai suoi tanti sostenitori sugli spalti. Ad ogni modo del giudizio “tecnico” della gara di Felipe ne abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato (leggere qui), ma è stato bello rivederlo felice, su un podio a cui tiene tanto, e soprattutto con quella sua mano destra sul cuore che non ha messo più da quel giorno ad Interlagos nel 2008.
I sorpassi di Ricciardo: di che vogliamo parlare ancora a riguardo di questo simpaticissimo ragazzone australiano? Ha un manico – alias piede destro – davvero pregevole ed una intelligenza tattica fuori dal comune. Il segno positivo, però, se lo becca non tanto per le suddette qualità, quanto per una fredda lucidità che Daniel sta dimostrando di avere nella particolare e delicatissima fase del sorpasso. Non è la prima volta che capita in questa stagione di vedere in Ricciardo un vero “animale” da corsa. L’ennesimo smacco a Sebastian Vettel, poi, è solo la ciliegina.
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FLOP
La debacle Rossa: non stiamo sparando sulla Croce Rossa, sappiamo tutti che la Ferrari si trova ad affrontare probabilmente la sua peggiore stagione da oltre 20 anni a questa parte ma un risultato cosi, proprio a Monza, proprio in terra amica, nessuno se lo aspettava. Alla vigilia era difficile puntare al podio, con i mostri sacri dei motorizzati Mercedes che ne avevano tanto, ma tanto in più; era leggitimo, però, aspettarsi una corsa più dignitosa e prestazioni leggermente più alte. Il ritiro di Alonso – dopo 86 gare consecutive di arrivi al traguardo – poteva capiare ovunque. Peccato che sia capitato proprio davanti a migliaia di tifosi Ferrari che aspettavano un’altra – l’ennesima – prestazione monstre di un pilota che sta dando tutto quello che ha per la causa. L’arrivo nei punti – appena due – conquistato da Raikkonen, poi, è il completamento di una giornata triste. E non abbiamo neanche tirato in ballo la questione Marchionne-Montezemolo.