14 luglio 2013 – Jules Bianchi è di certo uno dei migliori talenti del Ferrari Driver Academy. Il francese si racconta facendo il punto sul primo periodo di F1 alla guida della modesta quando istruttiva Marussia.
In una recente intervista durante un evento a Fiorano, Jules racconta i momenti e le cause che lo hanno portato a guidare una F1 vera, la Ferrari, che, come racconta lo stesso Bianchi, è sempre stata presente nella sua esistenza e lo è tutt’ora.
“E’ vero, vengo meno spesso qui rispetto agli anni scorsi perché, oltre alle gare ci sono tante altre cose che devo fare con la mia nuova squadra. Vado di frequente nella sede del team per parlare con gli ingegneri e prima di ogni Gran Premio ci sono sempre delle sessioni al simulatore. Però continuo ad essere in contatto con Luca Baldisserri: parliamo al telefono anche durante il weekend di gara e i consigli che mi dà sono sempre utili. Devo dire che essere arrivato al mio primo anno da titolare con il bagaglio d’esperienza che mi ha fornito la FDA è stato veramente importante: non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnici ma anche per tutto il resto, come la gestione dei rapporti con gli sponsor e quelli con i media. Sicuramente un plus nella mia fase di avvicinamento alla massima serie.”
Jules racconta il debutto e la chiamata da Maranello. “Sono molto contento di aver avuto l’opportunità di fare finalmente il mio debutto in Formula 1: ad un certo punto quest’inverno non ci speravo più. I giorni passavano e Force India non dava una risposta che attendevamo da settimane. Poi, quando mi ha chiamato Stefano Domenicali per dirmi che la chance era sfumata è stata davvero una grande delusione ma, per fortuna, è durata solo poche ore. Da Maranello è arrivata infatti un’altra telefonata che mi diceva di prepararmi per andare a Barcellona dove era in corso l’ultima sessione di test: c’era la possibilità di andare alla Marussia! All’inizio non volevo farmi illusioni ma poi la speranza è diventata sempre più forte e, quando ho preso le misure per il sedile, sentivo che ormai ce l’avevo fatta, anche se mancavano ancora alcuni dettagli contrattuali da sistemare.”
Prospettive e vita diversa per un neo pilota di F1. “Sì, ho sentito un grande sollievo e sono grato a tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungere uno degli obiettivi che mi ero posto all’inizio della mia carriera, come la Ferrari e il mio manager, Nicolas Todt. Mi sono sentito subito a mio agio in Marussia e ho percepito subito la differenza d’atmosfera in una squadra fra essere titolare e terzo pilota: c’è molto più coinvolgimento e ci si sente parte integrante di un progetto. Cambiano anche i rapporti con gli altri piloti: ora mi guardano con una diversa considerazione”.
Fino ad ora una buona stagione da rookie per Bianchi. Ottimi piazzamenti quasi sempre davanti al compagno Chilton e potenzialità promettenti. Da tempo ormai il suo nome viene accostato alla seconda guida della Ferrari, viste anche le recenti prestazioni di Massa. Certo è che il francese dovrà ancora migliorare ed accumulare esperienza, su questo campo, anche se con i suoi limiti, la Marussia aiuterà certamente la crescita di Jules che, conclude l’intervista “svelando” il suo sogno nel cassetto. “E’ sempre lì ed è inutile parlarne… tanto lo sapete tutti di che colore è!”.