F1 | GP Cina 2013 – Top & Flop

Shanghai, 15 aprile 2013 – Nella prima gara vera dell’anno, vince e domina Fernando Alonso con un’ottima F138 apparsa in palla per tutto il weekend del GP della Cina. Timidi segni di ripresa dalla McLaren-Mercedes. Red Bull grande assente. Diamo, ora, qualche spunto di riflessione agli appassionati da digerire velocemente prima della prossima gara in Bahrain, tra sei giorni.

TOP

– I campioni del mondo: I cinque vincitori mondiali presenti in griglia di partenza quest’anno, sono arrivati nei primi cinque posti finali del GP della Cina 2013. Riteniamo sia un segnale forte della qualità dei piloti attualmente impegnati nella massima categoria motoristica o, almeno, della parte dei piloti che lottano per le posizioni che contano. Fenomeno, questo, che purtroppo va in contrapposizione con la presenza dei piloti paganti delle scuderie di media bassa classifica. Ma quei cinque li davanti, per un motivo o per l’altro, danno sempre spettacolo. E ieri ha vinto il migliore tra i migliori.

– Daniel Ricciardo: Una rondine non fa primavera, è vero, ma la STR-Ferrari di quest’anno non sembra nata sotto i migliori auspici e le prime gare non sono andate per il verso giusto per il team di Faenza. Il settimo posto in gara, sopraggiunto dopo una bellissima prestazione in qualifica che lo ha portato agevolmente a disputare la Q3, hanno posto il 23enne australiano sotto i riflettori. Gli alfieri del team emiliano hanno tutto l’interesse a venire fuori dal pantano di centro classifica. Oltre ai punti pesanti, c’è da conquistare la candidatura ad un posto nel team Red Bull.

– Il pubblico cinese: D’accordo, l’appuntamento iridato sul suolo cinese si disputa solo da otto anni e sarà un tifo di sicuro meno competente, più fatto di colori e festoni che di interesse reale verso la tecnica e il blasone che porta con se il circo della Formula 1, ma di sicuro vedere gli spalti gremiti è uno spettacolo che fa piacere a tutti, non solo a Mr. Ecclestone. Con questi numeri e questi presupposti, il Gran Premio alla periferia di Shanghai andrà avanti per molto tempo, a differenza di tanti altri appuntamenti europei che sono scomparsi per mancanza di spettatori (e risorse economiche).

FLOP

– Felipe Massa: Eravamo rimasti volutamente in silenzio dopo il GP della Malesia in quanto poteva essere capitata una giornata sfortunata al brasiliano della Ferrari. Ieri, però, dopo un eccellente avvio di gara nel quale Massa si è reso protagonista di un bellissimo sorpasso, insieme ad Alonso, alla Mercedes di Hamilton, il pilota di San Paolo è scomparso dai radar della vetta della classifica. Può essere capitato un pit-stop magari troppo ritardato che ha fatto perdere tempo eccessivo, ma la rimonta con una Ferrari cosi in palla, era alla sua portata e doveva essere eseguita.

– Romain Grosjean: Ancora in negativo il bilancio della seconda guida Lotus-Renault. Ormai Raikkonen è troppo avanti. Riteniamo che il pilota transalpino abbia ridimensionato molto il suo modo di guidare rispetto allo scorso anno in seguito alle polemiche scaturite riguardo il suo stile di guida. Se il francese non ritorna a guidare allo stesso modo e, soprattutto, con gli stessi risultati e senza fare danni, il suo posto in Lotus può diventare a rischio.

– I metri di giudizio della FIA: Se diamo per assunto che è corretta la penalizzazione prossima per Webber e Gutierrez a causa di incidenti di gara evitabili, ritieniamo alquanto strana la non-penalizzazione di molti piloti che si sono resi protaginisti dell’utilizzo del DRS in regime di bandiera gialla. La direzione gara rimanda la decisione a riguardo a fine gara. Ma perchè? C’è un sensore in telemetria che indica se il DRS è aperto o chiuso! Si vada a controllare se esso è stato acceso o spento in fase di pericolo in pista ed il gioco è fatto. Sono decisioni, queste, che vanno prese in gara e non rimandate alla fine. Se si decide di penalizzare lo si deve fare subito, non dopo! Ad ogni modo, verso la mezzanotte cinese arriva la comunicazione FIA riguardo la non-sazione. E tutto svanisce in una bolla di sapone.

– La sensibilità delle Pirelli: Ormai sono le protagoniste assolute di ogni sessione di ogni weekend di gara. Va bene aver adottato un approccio aggressivo per la costruzione delle mescole (al fine di favorire lo spettacolo in pista) ma, francamente, avere un degrado cosi repentino – che va tra uno e due secondi nel momento in cui si esce dal range di uso ottimale della mescola che può avvenire anche nell’arco di un solo giro – penalizzando in misura considerevole chi è costretto a fermarsi più tardi, è veramente troppo!

Twitter: @f_svelto