Roma, 15 aprile 2013 – Il punto chiave per l’ottimo funzionamento delle monoposto di F1 degli ultimi anni è rappresentato sicuramente dal diffusore posteriore.
Sicuramente il diffusore ha rappresentato da sempre nelle vetture di F1 dell’era moderna una parte molto importante, ma mai come negli ultimi anni questo particolare è divenuto di vitale importanza per tutto l’equilibrio di carico dell’intero sistema “monoposto”. Infatti, dopo il “double-decker”, introdotto dalla Brawn GP nel 2009 e vietato già dall’anno successivo ed i diffusori soffiati, si è continuato comunque a sviluppare questa zona della vettura nel tentativo di ricreare l’effetto soffiaggio per ottenere nuovamente i vantaggi delle passate soluzioni. I risultati possiamo dire che sono stati molto soddisfacenti, ed in alcuni casi possiamo anche affermare, migliori di quelle della soluzione originarie.
Grazie all’effetto Coanda, si è riusciti, nonostante i cambi regolamentari introdotti dalla FIA, a far raggiungere nuovamente ad i gas di scarico la zona voluta del diffusore. Inoltre Adrian Newey ha introdotto sulle monoposto Red Bull un particolare sistema di tunnel sotto gli scarichi per raccogliere quanta più aria possibile ed indirizzarla allo starting-hole all’interno nel diffusore. Questo per ricreare anche se in termini ridotti l’effetto Double-Decker della Brawn del 2009.
La soluzione è stata poi ripresa da molti, a partire dalla Lotus, che in un certo senso ha un pò “ricopiato” la soluzione del genio inglese. Sotto possiamo vedere, in una delle rare immagini disponibili, come la Lotus abbia anche lei creato due tunnel allo scopo di convogliare una grossa quantità d’aria verso il diffusore. Abbiamo evidenziato l’ingresso del tunnel ed il percorso fino allo starting-hole.
Nella foto successiva le modifiche che la Lotus ha introdotto sulla sua monoposto subito dopo il primo GP stagionale, restringendo i tunnel per i motivi che vi avevamo esposto in questo [articolo].
@antoniogranato