Il nuovo format della F1 che piace (quasi) a nessuno

Tante critiche sono giunte al nuovo format della F1 legato ai weekend delle sprint-race. Il cervellotico sistema introdotto domenica scorsa a Baku non ha soddisfatto la moltitudine di appassionati in giro per il mondo e tutto questo non ha fatto altro che aumentare il malcontento verso la categoria. Ma quali potrebbero essere le soluzioni per fare in modo che la F1 diventi nuovamente appetibile per lo spettacolo? Ne abbiamo parlato nella prima puntata di Pit Talk lo scorso lunedi sera.

Stefano Domenicali, AD Formula 1

Durante la prima parte di Pit Talk di un paio di giorni fa, si è parlato moltissimo della grande novità di Baku (gli aspetti non legati alla pista in realtà hanno superato tutti gli altri lo scorso weekend) legata al format innovativo che la F1 aveva introdotto sul tema sprint-shootout e sprint-race. 

Quanto è emerso da Pit Talk è un commento molto critico, si, ma in linea con la moltitudine di persone che, soprattutto sui social, si è espressa contro quella che è l’ennesima prova dell’allontanamento che il mondo della F1 sta operando rispetto alla sua natura.

Sarebbe tutto da riformulare. Per vedere una formula spettacolare potrebbe bastare dare maggiore inventiva e libertà ai tecnici e agli ingegneri progettisti delle auto di F1 e non inventarsi format strani come quello che abbiamo visto pochi giorni fa.  

Libertà d’inventarsi qualche cosa. Non certamente tornare a produrre macchine con le ventole o con le minigonne stile anni 80 – che comunque hanno segnato un’epoca e sono rimaste come icone nella storia della F1 – bensì inventare qualche cosa che possa segnare dei gap anche superiori e diversi, magari dando caratteristiche ad alcune macchine di andar forte su tracciati tortuosi e ad altre su tracciati più veloci. Dare cioè un diverso format dal punto di vista format tecnico che darebbe prestazioni differenti.

Se ci basiamo sulle macchine e le classifiche di oggi abbiamo dei distacchi molto stretti. Una volta, in griglia di partenza, tra il primo e l’ultimo c’erano fino a otto secondi di gap. Ora è impensabile, sono tutti lì, tutti all’interno di pochi decimi. E quindi cosa si pretende con queste differenze prestazionali così piccole? E’ normale che non ci sia spettacolo. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che si introducono direttive tecniche al contrario… Hanno inventato questo ritorno del tubo venturi proprio per riavvicinare le macchine e vedere qualche sorpasso. Come mai si sono rialzate le macchine? Solo perchè c’era chi soffriva del mal di schiena a causa del porpoising?

E per quanto riguarda le soluzioni? Il ritorno del rifornimento in pista potrebbe essere valido ma sarebbe un ennesimo rimescolamento del rimescolamento. Le regole dovrebbero essere poche e chiare, cosi come i limiti imposti. Perchè l’eccessiva limitazione porta a tutto questo, ovvero non si va da nessuna parte.

Max Verstappen sul cambio del format è andato giù pesante. Già nelle settimane precedenti che aveva criticato pesantemente questa innovazione e l’ha ribadito davanti alle telecamere di Baku. Verstappen dovrebbe essere davvero il rappresentante dei piloti, è l’unico che ha davvero il coraggio di parlare e dire come la pensa. Lewis Hamilton, tanto per fare un esempio, dall’alto dei suoi sette titoli mondiali tutto questo non lo fa.