Introdotto nel 2018, già alcune volte decisivo, ieri il sistema di protezione alla testa del pilota ha contributo a salvare due vite. Non solo Zhou in Formula 1 ma anche Roy Nissany in F2 future race.
Ci sarà tempo e modo per analizzare gli aspetti sportivi di un weekend di motori che ha visto tornare la Ferrari al successo. Un successo a metà considerando la gioia di Sainz e l’amarezza di Leclerc rallentato da una strategia totalmente inspiegabile. Ci sarà tempo dicevo, perché ieri a Silverstone si sono sfiorate due tragedie ed è giusto approfondire.
Il protagonista assoluto della gara è stato Halo. Senza questo dispositivo oggi molto probabilmente non staremmo animatamente discutendo delle scellerate strategie Ferrari ma di ben altro. Introdotto nella stagione 2018 Halo, anche criticato per il fatto che avrebbe snaturato l’immagine delle monoposto ( lo abbiamo pensato tutti ), ieri ha salvato due vite.
Prima nella gara di F2 è stato fondamentale per proteggere la testa di Roy Nissan dalla macchina di Dennis Hauger. Hauger, pilota coi colori Red Bull, a seguito di un’escursione sull’erba rimbalza su un cordolo e centra la monoposto di Nissany proprio nella zona dell’Halo. Le immagini sono impressionanti, non un incidente cruento, ma una dinamica che senza la presenza della protezione avrebbe potuto avere conseguenze terribili.
Cruente invece sono state le immagini dello start della gara di Formula 1. La carambola dell’ Alfa Romeo di Zhou è stata terribile e ben più pericolosa per pilota e pubblico. Il contatto a centro gruppo ha scomposto la monoposto di Zhou che ribaltata ha percorso tutta la via di fuga per finire oltre le barriere frenata solo dalla rete divisoria della tribuna. Il pubblico a quel punto era lì a pochi centimetri. E’ andata bene.
Parliamo di monoposto ad effetto suolo. Una volta presa aria sotto al fondo la macchina ha fatto effetto vela. La sfortuna ha voluto che abbia percorso ribaltata un tratto lunghissimo ad una velocità impressionante senza la minima possibilità di rallentare. Qui Halo ha avuto di nuovo dopo poche ore un effetto decisivo. Ha protetto la testa del pilota cinese da solo dato che il rollbar aveva incredibilmente ceduto esponendolo al più terribile destino.
Le immagini dell’ Alfa Romeo non lasciano spazio all’immaginazione. E’ stato proprio l’Halo l’unico baluardo tra la vita di Zhou e l’asfalto. Senza Halo non vi sarebbe stato nessun salvavita tra testa e asfalto. Come e perché il rollbar abbia così clamorosamente ceduto è da verificare. La Formula 1 è sicura ma stiamo davvero di nuovo correndo dei rischi enormi.
Halo si conferma un innovazione decisiva e fondamentale per proteggere il pilota. Già lo ringraziano Leclerc da Spa 2018, Verstappen da Monza 2021. Ieri la definitiva consacrazione. Senza avremmo assistito a due tragedie.