Binotto taci… per favore

Una volta esistevano i silenzio stampa. Meravigliosi. Quando le cose si mettevano male per uno squadra, per uno sportivo, esisteva almeno il buon senso di stare zitti. Testa bassa e pedalare. O come diceva l’Arrivabene nazionale (almeno quando era vestito di rosso), piedi a terra e lavorare… 

Oggi valori ormai perduti. Il buon gusto di tacere quando le cose volgono al peggio, almeno per non peggiorarle. Un antico detto cinese diceva: “quando qualcuno ti penetra da dietro, stai fermo, non agitarti, potresti fare il suo gioco”, invece qui qualcuno sembra fare proprio il gioco dell’aguzzino. Magari ci trova gusto, chissà…

Non riesco neanche a capitarmi come sia possibile che un “responsabile” della squadra Ferrari possa, dopo tutto ciò che accaduto, continuare ancora a parlare, per dire cosa poi! 

Non è bastato dire prima di Baku che non l’obiettivo della squadra no nera il titolo mondiale, in barba a tutti gli sforzi degli uomini di Maranello. Non bastava la figuraccia di Barcellona, con Leclerc appiedato da un problema tecnico. Non bastava il più grosso degli errori strategici mai compiuti nel principato che hanno privato Leclerc di una vittoria quasi “d’ufficio”. Non bastava un nuovo e doppio ritiro tecnico a Baku. Non basta per tacere. Bisogna invece leggere:

Binotto: “Svantaggiati da direzione gara, serve dialogo

Binotto: “Non è obbligatorio vincere”

Binotto: “La Red Bull aveva sbagliato strategia”

Ma per piacere taci per amor del cielo! Cosa c’entra la Direzione di gara? Ancora con Monaco e la riga per terra? Non è obbligatorio vincere? Ma la legge al contrario la classifica mondiale? Siamo sotto alla Red Bull non sopra!!! E poi, La red Bull aveva sbagliato la strategia??? Ma caro Mattia, pensa a tutto quello che ha sbagliato la Ferrari e agli 80 punti persi da Leclerc nei confronti di Verstappen nelle ultime cinque gare. Pensa poi agli 80 punti di svantaggio nella classifica costruttori. La Red Bull forse è quella che ha sbagliato meno e non lo dice Granato lo dice la classifica. Pensa a quello che hai sbagliato tu!