Ciao Lole!

Carlos Reutemann è volato in cielo nella giornata di ieri all’età di 79 anni. 

 

 

La notizia della scomparsa di Reutemann mi colpisce in queste calde serate riscaldate ancora di più dall’entusiasmo dei campionati europei. Sapevo che dal 2017 stava combattendo con una malattia che provava a buttarlo fuori pista nella corsa della vita ma non posso che notare che un altro pezzo di quella F1 che mi fece sognare è volato via.


Bello come un attore, con un nomignolo affibbiato da Ferrari che lo relegò al ruolo di perdente, lo ricordo a Monza nel 1976 quando con la Ferrari numero 35 si accorse quanto sia importante essere una comparsa ma su una macchina rossa.


L’anno seguente provò a contendere al compagno Lauda lo scettro di principe dei motori ma le qualità dell’austriaco, ferreo nel raggiungere gli obiettivi, furono per il suo carattere altalenante il peggiore degli avversari.



Sparito Lauda, Ferrari si vide obbligato a confermare l’argentino ma dopo poche gare già si capiva che il suo abitacolo era destinato ad altri.


A Brands Hatch, Lole – preferisco ricordarlo con questo soprannome piuttosto che qualsiasi altro – impartì una lezione di guida al suo vecchio nemico Lauda, ormai alfiere della Brabham ma, per tutti, Ferrari compreso, fu Lauda a perdere contro una Ferrari vincente.


Lasciata l’Italia e la Ferrari provò ad accasarsi in Lotus. Corse con la 79 diventata ormai ex macchina prodigio, e in seguito con la Williams, dove nel 1981 perse un titolo già vinto per quel carattere tormentato che risultò il suo avversario più forte.


Nel 1982 decise di ritirarsi, si slacciò le cinture e uscì per sempre da una macchina da corsa. Intraprese la carriera di politico. Ma questa è un’altra storia. 


Oggi lassù, chissà se incontrando Ferrari non ti accorgerai che, visti i risultati della Rossa, ad essere tormentato e tormentoso sia proprio colui che ti bollò per tutta la tua carriera con epiteto ingiusto. Ciao Lole, buon viaggio! 

 

https://twitter.com/CoraReutemann/status/1412817852839628801

 

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