GP USA 1974: la Ferrari continua il digiuno. Un rocambolesco finale consegna il mondiale alla McLaren di Emerson Fittipaldi.
Dopo il Gran Premio del Canada, eccezionalmente, Mauro Forgheiri tornò a Maranello per continuare a lavorare sul progetto Ferrari 312 T.
Una strana atmosfera si stava respirando nella settimana di pausa prima dell’ultima gara del mondiale: Regazzoni fu protagonista di un serio incidente dove distrusse la sua macchina e si procurò una contusione a un piede.
Da Maranello il vulcanico ingegnere modenese fece partire subito una scocca di riserva e una volta preparate le borse si apprestò a raggiungere la squadra.
Inaspettatamente Forgheri venne fermato all’aereoporto poiché stranamente il suo pass per gli USA era scaduto. Normalmente l’ufficio logistico della Ferrari era solito preparare per tempo tutte le trasfertema questa volta, in concomitanza con la trasferta piu’importante, un errore bloccò il direttore tecnico della squadra. Questo certo non migliorò un clima teso, figlio anche di un mondiale in cui Regazzoni e Lauda non si erano certo dati una mano.
Le pratiche burocratiche portarono via notevolmente tempo e quando, finalmente, Mauro Forghieri potè tornare all’aereoporto, l’unico volo disponibile per gli USA era diretto a Chicago. Non avendo altra scelta l’ingegnere salì su quel volo e, una volta arrivato a Chicago, Forghieri prese una macchina a noleggio per coprire i 1000 km di distanza per arrivare a Watkins Glen.
Ironia della sorte, mentre si apprestava a raggiungere il circuito, una forte nevicata lo bloccò, facendolo ripartire solo la mattina successiva, accodandosi ad uno spazzaneve.
Il viaggio per arrivare al circuito, ormai trasformato in un odissea, durò fino al pomeriggio inoltrato e, nonostante le ore passate in macchina, il vulcanico ingegnere appena arrivato si rese conto che l’atmosfera nella squadra era totalmente negativa: a quel si buttò a capofitto a studiare i motivi delle prestazioni deludenti delle macchine modenesi.
Clay Regazzoni, ancora sofferente per l’uscita di pista nei test, era totalmente pessimista e poco in sintonia col circuito, tanto che le regolazioni chieste all’ingegner Caliri, sostituto di Forghieri in pista, erano completamente inadeguate e le Ferrari furono definite dai piloti dei “canguri saltellanti”.
Forghieri si stupì subito delle regolazioni richieste, perché l ‘assetto di base della 312 B3 probabilmente era sufficiente a permettere di ben figurare: però la scarsa autorevolezza di Caliri non s’impose sui piloti e l’ingegnere sostituto di Forghieri accettò le richieste dei piloti: risultato macchine indietro in griglia e mondiale quasi perso.
In gara le macchine italiane non stavano in pista ed al primo problema Regazzoni buttò la spugna e si fermò ai box a chiedere delle regolazioni, mentre Lauda, piu’ coriaceo, continuò fino al 31 giro, quando la rottura della sospensione anteriore lo obbligò a fermarsi a bordo pista.
Di questa situazione strana approfittò la McLaren di Fittipaldi che, convinto che la sua impresa fosse possibile, affrontò la gara con attenzione e regolarità riuscendo ad arrivare al quarto posto. Il risultato fu sufficiente a garantirsi il titolo mondiale per tre punti.
Un epilogo antipatico fu il tentativo messo in atto dal direttore sportivo, Luca Cordero di Montezemolo, volto a licenziale Caliri, reo di aver modificato la macchina creando i presupposti della sconfitta.
L’ingegnere siciliano fu salvato da Ferrari, che tenne conto che le modifiche furono volute dai piloti e che soprattutto si rese conto che la sconfitta partì da lontano con una cattiva gestione dei piloti e qualche errore di troppo in pista.
Ferrari però era sicuro che le sue macchine fossero tornate protagoniste e infatti il suo fiuto non lo tradì: l’anno seguente la 312 T avrebbe dominato la stagione non con Clay ma con Lauda, il prototipo del pilota moderno.
La classifica finale del Gran Premio:
Pos | No | Pilota | Costruttore | Giri | Tempo/Ritiro | Pos. Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 7 | Carlos Reutemann | Brabham-Ford | 59 | 1:40:21.439 | 1 | 9 |
2 | 8 | Carlos Pace | Brabham-Ford | 59 | + 10.735 | 4 | 6 |
3 | 24 | James Hunt | Hesketh-Ford | 59 | + 1:10.384 | 2 | 4 |
4 | 5 | Emerson Fittipaldi | McLaren-Ford | 59 | + 1:17.753 | 8 | 3 |
5 | 28 | John Watson | Brabham-Ford | 59 | + 1:25.804 | 7 | 2 |
6 | 4 | Patrick Depailler | Tyrrell-Ford | 59 | + 1:27.506 | 13 | 1 |
7 | 33 | Jochen Mass | McLaren-Ford | 59 | + 1:30.012 | 20 | |
8 | 26 | Graham Hill | Lola-Ford | 58 | + 1 Giro | 24 | |
9 | 15 | Chris Amon | BRM | 57 | + 2 Giri | 12 | |
10 | 17 | Jean-Pierre Jarier | Shadow-Ford | 57 | + 2 Giri | 10 | |
11 | 11 | Clay Regazzoni | Ferrari | 55 | + 4 Giri | 9 | |
12 | 27 | Rolf Stommelen | Lola-Ford | 54 | + 5 Giri | 21 |