Verso il 2017 e le vetture di F1 viste in pit lane nella giornata di ieri, per le consuete verifiche tecniche, sono in linea di massima senza novità tecniche di rilievo.
Ci sono alcuni team che anche in Texas per questo GP degli USA hanno comunque continuato a portare piccole modifiche: bandelle verticali sotto i flap anteriori o deviatori di flusso nella zona posteriore del diffusore; dettagli che dimostrano come ormai gli ingegneri siano concentrati già al progetto delle vetture 2017.
La Mercedes e la Red Bull sembrano praticamente “congelate” già da qualche GP, mentre la Ferrari ha puntato nelle ultime gare a piccoli interventi nella zona bassa del t-tray e della bat-wing. Scelte diverse che certamente evidenziano come forse a Barckley e a Milton Keynes ci si senta sicuri del mezzo attuale e si sappia già dove lavorare, con il massimo impegno, per la vettura futura. Vettel non fa altro che ripetere che solo migliorando la vettura del 2016 si potrà poi sviluppare al meglio quella del 2017, diverse filosofie a cui non sembrano orientate ne Red Bull, ne Mercedes.
Da quanto sembra infatti, secondo alcune nostre fonti, al momento a Maranello si procederebbe sul progetto 2017 con una certa incertezza. Una macchina che ricorda il “concepimento” (passatemi il termine) della F92A, la vettura dei molti padri e che, di fatto, non fu una vettura propriamente vincente…
Mancano ancora quattro GP alla conclusione di questa stagione, ma già qualche “rumors” sulle vetture 2017 circola. Se in casa Mercedes sembra ci si sia concentrati su sospensioni posteriori a quanto pare quasi “miracolose” in Red Bull invece si lavora al diffusore posteriore dove Newey avrebbe già trovato qualche falla regolamentare dove sviluppare i suoi progetti. Nulla si sa del progetto Ferrari. Questo porterebbe a due letture: sono stati capaci a non far trapelare niente perchè hanno in mano qualcosa di valido su cui lavorare, oppure si viaggia su un “profilo basso” aspettando, da chi non so, l’ispirazione risolutrice. Ai posteri l’ardua sentenza.