Alcune squadre hanno osservato uno strano delta di peso degli pneumatici posteriori da prima della pausa estiva fino allo scorso GP di Singapore. Unitamente ai recenti cambiamenti delle pressioni posteriori, si sospetta che Pirelli abbia cambiato qualcosa nella costruzione delle gomme.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
La lunga – e tormentata – tematica relativa alle gomme Pirelli e alla loro pressione di esercizio inizia nell’agosto dello scorso anno, in seguito ai weekend di Spa e Monza (due incidenti rispettivamente a Rosberg e Vettel nel weekend belga e l’indagine ufficiale Fia sulla pressione delle gomme posteriori di Hamilton in Italia).
Proseguita poi con tutta una serie di limitazioni e controlli che Pirelli e Fia hanno imposto ai team, oggi arriviamo ad un nuovo capitolo della saga che ha assunto una rilevanza decisamente importante nel contesto della F1 odierna.
E’ notizia di poche ore fa, infatti, che Pirelli ha abbassato il limite precedentemente stabilito per quanto riguarda le coperture posteriori in vista del GP della Malesia di domenica prossima, 2 ottobre: 18.5 psi. Già di per se questo è abbastanza rilevante in quanto un cosi basso valore si applicava soltanto per i circuiti cittadini come Montecarlo e Singapore. Applicarlo ad un tracciato permanente come quello di Kuala Lumpur, rappresenta una grande novità.
Ma c’è dell’altro. Se al posteriore la novità è rappresentata dall’abbassamento del valore, all’anteriore la novità è che tale valore non verrà affatto adeguato (resta 21.5 psi). Ecco quindi che il delta tra le pressioni delle gomme sull’asse posteriore e quello anteriore aumenta in maniera notevole.
Innanzitutto ricordiamo che i valori forniti dal costruttore italiano sono dei limiti minimi. Le squadre, cioè, possono “giocare” con quelle pressioni e con i valori di camber purché non si scenda al di sotto di quel limite in fase di controllo FIA (la questione della verifica di tali pressioni durante la gara è una storia a parte).
Ma perchè tutto questo?
Come riporta Michael Schmidt di Auto Motor und Sport, alcune squadre sospettano che il tutto sia causato dal cambiamento della costruzione della gomme posteriore in modo da renderla più resistente. Ciò equivale a dire – ad esempio – una gomma soft vista a Silverstone o Zeltweg potrebbe risultare più morbida di una gomma soft che verrà portata a Sepang.
Sembra – inoltre – che dei team effettuino continuamente delle misurazioni dei pesi degli pneumatici senza i cerchi e tali rilevamenti abbiano portato alla luce un peso di 15,6 kg al GP d’Ungheria a cospetto di soli 15,1 kg rilevati successivamente dopo la pausa estiva. Da qui l’idea secondo la quale Pirelli abbia cambiato la costruzione della mescola posteriore (anche se una tale variazione di peso immaginiamo debba essere comunicata ai team e alla FIA in modo da rispettare i regolamenti).
Se fosse confermato, non sarebbe la prima volta che Pirelli cambia a stagione in corso il prodotto che viene poi portato in pista. Ricordiamo nel 2013, dopo i fatti di Silverstone, il cambio del materiale della cintura delle gomme che passò dall’accaio al kevlar per la seconda metà di stagione e che determinò un riassetto delle forze viste fino a quel momento in pista.
Seguiranno aggiornamenti.
Francesco Svelto