F1 | Storia: Gran Bretagna 78 : Fuori le Lotus, vince Reutemann

Nel 1978, in piena era Lotus, il GP di Gran Bretagna, disputatosi a Brands Hatch, rivelò uno spettacolo emozionante, sia per gli spettatori presenti sia per quelli davanti alla televisione. Vinse Reutemann.

Fino al 1986 il GP di Gran Bretagna si alternava tra Brands Hatch e Silverstone, due circuiti molto diversi che hanno fatto la storia della Formula Uno. Nel 1978 si corse sul mitico “toboga” di Brands Hatch.

reutemannLe prime qualifiche furono ad appannaggio delle nere Lotus, con Peterson che riuscì a precedere il suo capo squadra Mario Andretti, e Niki Lauda con la Brabham Alfa Romeo. Le Ferrari, purtroppo ancora afflitte da problemi alle gomme Michelin, navigavano nelle retrovie.

Anche al sabato i tempi del venerdì furono confermati, con l’aggiunta della Wolf di Schekter che riuscì, con un giro impossibile, a piazzarsi davanti a Lauda, mentre le Ferrari riuscirono a risalire un po di posizioni piazzandosi all’ottavo e al dodicesimo posto.

Alla domenica Mario Andretti scattò primo all’apparire del verde sul semaforo, bruciando il pole man Peterson e, grazie al nuovo controllo delle barre antirollio anteriori introdotto da Colin Chapman in quel frangente, ambedue gli alfieri della Lotus imposero un ritmo infernale per tutti.

Al sesto giro il primo colpo di scena: Peterson si dovette fermare col motore rotto, e all’undicesimo passaggio Mario Andretti cominciò a soffrire di un innaturale degrado delle gomme che lo costrinse a fermarsi ai box per farseli sostituire. Nonostante la sosta ai box, la Lotus dell’italo americano non riusciva a ripetersi sugli stessi tempi. Anzi pian piano cominciava a perdere terreno, fino a fermarsi con un problema sulle fasce elastiche del suo motore Cosworth.

Come spesso capita in Formula Uno, al momento del ritiro delle due macchine di vertice, il gran premio cambia fisionomia diventando avvincente e combattuto, e così successe anche quel giorno. Ritirate le due Lotus il gran premio diventò uno dei più spettacolari della stagione con Schekter e Lauda che si alternarono in testa alla corsa.

Quando il Sudafricano fu costretto al ritiro, a sfidarsi per il primo posto rimasero Lauda con la Brabham Alfa e Reutemann con la Ferrari.

reutemannL’argentino della Ferrari, bello come un attore americano, alternava prestazioni eccezionali a comparsate senza gloria, tanto da farsi definire da Ferrari “tormentato e tormentoso”. In quella giornata, coadiuvato da un pacchetto macchina e gomme finalmente efficaci, Reutemann riuscì a tenere il passo della Brabham, ma le prestazioni similari della macchine non gli permettevano di poter scavalcare il leader della gara.

Improvvisamente il doppiaggio di Giacomelli portò ad un’esitazione il campione austriaco e la Ferrari dell’argentino riuscì a superarlo in un piccolo corridoio lasciato libero sua destra. Una volta in testa Reutemann guidò in piena autorità, facendo avvicinare l’austriaco ma senza mai dare l’impressione di poter essere sorpassato fino a tagliare vittorioso il traguardo della corsa.

L’entusiasmo per questa vittoria fu immenso, il box rosso si fece prendere da una gioia incontenibile, dimostrata dal capo meccanico Bellentani, che sul podio si lasciò andare al bagno di champagne degno del vincitore.

Quel giorno Ferrari non solo uccise un’altra volta la sua Alfa Romeo ma soprattutto pensava, erroneamente, di essere rientrato nella corsa al titolo, che invece fu appannaggio dei dioscuri della Lotus.