La vittoria a Barcellona e il secondo posto a Montecarlo hanno rivitalizzato l’ambiente Red Bull che ora punta a fare ancora meglio nei prossimi appuntamenti di Canada e Azerbaijan.
Sembrano lontani i tempi in cui il clima fra Red Bull e Renault era quello di una guerra fredda, con il team austriaco che iniziava a guardarsi intorno e cercare nuovi accordi di motorizzazione con Mercedes e Ferrari. Dall’inizio di stagione tutto è cambiato e ora fra Red Bull e Renault sembra essere tornata l’armonia. Renault si è ormai lasciata alle spalle i grossi problemi di affidabilità e vuole tornare a lottare per il mondiale assieme a Red Bull: il team austriaco e la casa francese hanno, pochi giorni fa, siglato un contratto che li legherà fino al 2018 (nell’accordo rientra anche la fornitura a Toro Rosso a partire dalla prossima stagione).
Il primo aggiornamento portato da Renault nel Gp di Montecarlo (montato solo sulla vettura di Ricciardo) sembra poter permettere a Red Bull di fare un grosso passo in avanti. Il team principali Christian Horner è convinto che il vantaggio della nuova power unit a Montecarlo è stato approssimativamente di 2 decimi, il che significa che potrà tradursi in qualcosa in più in circuiti con caratteristiche diverse come Canada o Baku.
L’analisi di Horner è più che condivisibile: in un circuito come Montecarlo la power unit può darti un vantaggio ma non fare la differenza, mentre in circuiti come quello del Canada o come quello di Baku (dove sono presenti diversi rettilinei) avere un propulsore più potente può essere un fattore molto importante.
C’è da chiedersi se questi passi in avanti della power unit Renault saranno tali da permettere a Red Bull di aumentare le sue prestazioni in modo significativo, andando ad impensierire anche il vertice del mondiale di Mercedes. Le prossime gare saranno decisive per dare una risposta a questo quesito.