F1 | Sebastian Vettel e la tempra del campione

Sebastian Vettel dopo cinque gare accusa un ritardo in classifica importante e soprattutto sembra non essere più quello dello scorso anno e della prima gara in Australia. Cosa sta succedendo al quattro volte campione del mondo?

di Giulio Scaccia

 

La Ferrari ha iniziato l’anno con un carico di attese incredibile. E la partenza in Australia sembra far coincidere le aspettative con la realtà. Poi non è andata così, per i motivi che tutti sappiamo. Sebastian Vettel che lo scorso anno si era caricato sulle spalle tutta la Scuderia, inizia ad essere meno efficace e veloce di quelli che sono i suoi standard. Cerchiamo di capire insieme quelli che possono essere i motivi.

Dalla sorpresa all’obbligo di vincere: è questa una variante importante. Nel 2015 qualsiasi risultato (positivo) ottenuto, era un qualcosa in più rispetto allo sfacelo da cui si partiva. Vettel ed Arrivabene sono stati la coppia che ha rimesso in sesto la Ferrari e ha regalato tre vittorie e belle prestazioni, oltre ad un rinnovato entusiasmo. Prima dell’inizio del mondiale 2016, sono arrivate le richieste estreme di Sergio Marchionne: vittorie e mondiale. Questo ha esaltato i tifosi, stordito (?) alcuni operatori del settore, giornalisti in primis e si è pensato ad una Ferrari vicina alla Mercedes, ma non è così. Più volte si è fatto appello alla sfortuna e lo stesso Vettel ha chiesto una gara e un week end “normale”. Il fine settimana senza collisioni e rotture è arrivato. E sono arrivate anche le delusioni: una Red Bull più performante, problemi di trazione della Rossa e un Vettel meno veloce in prova come era già successo di Kimi Raikkonen. Oltre a strategie del muretto alquanto dubbie, per essere gentili

VettelIl problema di Seb è la pressione o il cronometro? Nella puntata di Pit Talk del 17 maggio, Mario Donnini è stato molto netto e deciso nella sua analisi. Quello di Vettel è un problema di cronometro, non di pressione. Nel momento in cui un pilota “anziano” come Raikkonen ti è davanti in qualifica i dubbi sorgono. Innanzitutto perché per Seb uno dei punti di forza è sempre stato il giro secco in qualifica e perché per un pilota che si avvia alla fine della carriera, parliamo di Raikkonen, pur con qualità importanti, il primo elemento che si evidenzia dell’inizio del declino è la velocità sul giro secco. Seb è stato battuto in prova da Kimi, più di una volta. Il dato è preoccupante.

Inoltre non dimentichiamo la partenza di Vettel: un piccolo errore che non gli ha permesso di mettere il muso della sua Ferrari davanti ad almeno una Red Bull e soprattutto essersi fatto superare dalla Toro Rosso di Carlos Sainz nel momento in cui è c’è stata la collisione tra le Mercedes.

Non preoccupano tanto gli “isterismi” via radio del tedesco, fanno parte del suo carattere. Quello che preoccupa è un calo delle prestazioni. Un campione del mondo è abituato alle pressioni, o almeno dovrebbe. Ma non può permettersi di subire un sorpasso come quello che ha fatto la Toro Rosso.