Anche la Mercedes ha eseguito interventi alla power unit, cosi come la Ferrari, e li ha portati già in Russia. Gli interventi riguardano il sistema di alimentazione e sono stati impiegati due token di sviluppo.
Mercedes non sta a guardare la Ferrari: le Frecce d’Argento, infatti, hanno deciso di portare già a Sochi la prima evoluzione della loro power unit. L’intervento interessa l’alimentazione carburante, e non ha richiesto l’utilizzo di una nuova power unit, a differenza della Ferrari che ha dovuto sostituire entrambi i propulsori dei due piloti.
Le novità sono state portate anche sulle power unit dei clienti – Williams e Force India – e alla casa di Stoccarda restano 11 gettoni da utilizzare nel resto della stagione, ben 5 in più della rivale Ferrari. Questo permetterà ai tedeschi di ampliare il loro vantaggio sulla diretta concorrenza, se sapranno usare bene le loro carte. Va da sé che, fino a quando resterà in vigore questo sistema che limita gli sviluppi, chi è in ritardo non potrà recuperare molto terreno nei confronti di Mercedes, mentre in caso di sviluppo libero – che dovrebbe essere introdotto nel 2017 – i motoristi non avrebbero le mani legate a questo punto.
La particolarità di questo intervento è che arriva con netto anticipo rispetto al 2015: ciò avviene perché il circuito russo di Sochi presenta due tratti di accelerazione molto lunghi, e la velocità media del circuito è in generale elevata. Questo fa sì che l’importanza del propulsore sia alta, mentre fino all’anno scorso il primo gran premio europeo era Barcellona, non altrettanto impegnativo da questo punto di vista. Il primo circuito davvero impegnativo per le power unit era quello di Montreal. Per queste ragioni, Mercedes e Ferrari hanno anticipato i primi interventi sui motori.