F1 “Odiato dalla FIA” — Gary Hartstein

1 Settembre 2015 – L’ex delegato medico della FIA, Gary Hartstein, nel corso di un’intervista a media spagnoli, è tornato ad attaccare la FIA, specialmente per quanto riguarda la vicenda di Jules Bianchi.

Che Gary Hartstein e la FIA non vadano d’accordo è cosa risaputa, specialmente se si visita il blog dell’ex delegato medico. Ma nella giorata di ieri ha fatto scalore l’intervista rilasciata a media spagnoli e nella quale il medico statunitense si è scagliato duramente contro la FIA soprattutto per il caso Bianchi. Gary, che oltre ad essere stato delegato medico dal 2008 al 2012, è stato precedentemente, dal 1997 al 2004, compagno e assistente di Sid Watkins, storico medico della FIA scomparso nel 2012. E proprio parlando di Watkins, che Hartstein lancia il primo attacco alla FIA, dicendo che se il suo ex collega avesse visto ciò che hanno fatto in Giappone, sarebbe “impazzito dalla rabbia”.

Hartstein si è scagliato soprattutto sull’affermazione dei commissari secondo cui il tempo della procedura d’intervento per portare Jules in ospedale non abbia influito sulle sue condizioni. Secondo Hartstein, la procedura di intervento, un po per le condizioni meteo e un po per la gravità dell’accaduto, è stata molto confusionaria, tanto da durare il doppio del dovuto. Questo ha notevolmente influito sulle condizioni di Jules, in quanto la lesione celebrale è peggiorata notevolmente in quel lasso di tempo. Secondo Hartstein infatti, qualsiasi neurochirurgo si sarebbe messo a ridere se avesse sentito tali affermazioni.

Alla domanda “che cosa avrebbe fatto se fosse stato ancora il delegato medico”, Hartstein risponde che lui avrebbe sempre preso la decisione migliore per garantire la sicurezza e avrebbe quindi sospeso la gara.

Un’altra frecciatina alla FIA arriva quando gli viene chiesto un pensiero sulla delegazione che si è occupata del caso Bianchi, affermando che molti di loro guardano più a loro stessi, e quindi a fare carriera, che ai fatti reali, specificando che però non mette in dubbio le loro parole quanto il loro operato (non è stata mai pubblicata la relazione completa, ma solo una sintesi).

Infine Hartstein si è detto contrario alla possibilità di progettare vetture coperte, in quanto sarebbe molto più difficile soccorrere un pilota in caso di ribaltamento della monoposto.

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