F1 | Massa: “L’organizzazione unico neo della Williams”

Grove, 28 dicembre 2014 – Il 2014 volge al termine e in casa Williams è tempo di bilanci. Dopo aver conquistato il terzo posto in classifica costruttori, Felipe Massa analizza le difficoltà incontrate dal team durante la stagione mentre il direttore tecnico Pat Symonds elogia il lavoro svolto proprio dal brasiliano alla sua prima stagione con la squadra inglese.

williams_malesia_2Dopo aver passato cinque anni difficili in Ferrari al fianco di Fernando Alonso, Felipe Massa aveva bisogno di cambiare aria. “Silurato” dalla Ferrari in seguito al Gran Premio d’Italia, il brasiliano ha deciso di iniziare una nuova avventura con la Williams, anche lei reduce da una stagione non facile.

Il 2014 infatti ha rappresentato sia per il team di Grove che per Felipe Massa l’anno di riscatto visti i risultati ottenuti. Sebbene il terzo posto  in classifica costruttori conquistato dalla Williams rappresenti un buon trampolino di lancio per la prossima stagione, per il brasiliano ci sono ancora molte cose da modificare e perfezionare a Grove a partire proprio dall’organizzazione.

“A Grove l’organizzazione è meno precisa e, rispetto ad altre squadre, è indietro visto che molte persone sono state spostate e hanno dovuto ricoprire mansioni differenti cambiando mentalità”, ha ammesso il paulista ai microfoni di Autosport.

“Per quanto riguarda invece l’ambito tecnico, la Williams può godere di una galleria del vento che funziona alla perfezione e difatti la monoposto è costantemente migliorata durante l’intera stagione con un grandissimo lavoro su telaio, assetto, qualcosa che a Maranello era difficile vedere. Nel complesso credo quindi che l’unico vero neo sia proprio la suddivisione dei compiti e purtroppo certe problematiche non possono essere risolte nell’immediato”.

symondsRiguardo sempre alla stagione appena conclusa, anche il direttore tecnico Pat Symonds ha voluto analizzare il 2014 soffermandosi principalmente sul lavoro svolto da Felipe Massa, autore di una stagione caratterizzata da alti e bassi. Queste le sue parole rilasciate ad Autosport:

“Come tutto il team ero consapevole di quanto fosse veloce, memore del mondiale sfiorato nel 2008, anche se personalmente non lo conoscevo bene. Iniziando a lavorare con lui ho scoperto il suo valore, il suo grande spirito di squadra e una competitività molto forte. Ha dimostrato che si può crescere sbocciare se si è nel posto giusto. Noi, infatti, gli abbiamo concesso la libertà di cui aveva bisogno e la squadra ha avuto credibilità, spunto e risultati.

Purtroppo in alcuni momenti è stato sfortunato come in Australia quando Kobayashi l’ha colpito al via o a Silverstone quando ha colpito la vettura di Raikkonen andata in testacoda dopo aver colpito un dosso. Se guardo indietro penso sia stato un vero peccato aver perso tanti punti in queste situazioni.”