F1 | Mattiacci: Le conseguenze post Montezemolo? Spallucce!

26 Settembre 2014 – Mattiacci non ha alcuna idea su come possa cambiare il futuro della Ferrari in seguito ai recenti cambi al vertice. “Troppo presto per dirlo”

mattiacci_gerSi sa non è possibile prevedere le conseguenze di una rivoluzione. È qualcosa che ha a che fare con l’etimologia della parola. È sicuramente questo quello che sta accadendo, l’incognito. Sono cambiate diverse variabili e l’ incipit è da ricercare nelle dimissioni/licenziamento  di Stefano Domenicali.

Nel frattempo è arrivato Mattiacci, l’inghippo Alonso, le dimissioni del Presidente, le temperature artiche tra il team principal e chi la Ferrari la guida.

Incertezza è la parola chiave, il primo ad affermarlo è proprio Mattiacci, colui che avrebbe dovuto o che tutt’ora ha l’onere e il dovere di risollevare le sorti della Scuderia. Parole come “è troppo presto per sapere come andrà” o ancora “tutti vorrebbero una Ferrari al top” suonano come leggeri palliativi per una cordata di tifosi che hanno corso sotto il podio di casa per vedere del grigio del bianco, ma nessun rosso, figuriamoci il Tricolore.

marchionneMattiacci professa incertezza sul futuro della Scuderia, ma allo stesso tempo accarezza i tifosi con un “abbiamo visto notevoli progressi in qualifica a Singapore“, ancora una volta un palliativo. Certo di fatto quella di Singapore è stata la miglior qualifica dell’anno, ma il tracciato non è sicuramente tra i più rappresentativi. Poi ritorna a dire ciò che un tifoso vorrebbe sentire “siamo sullo stesso passo della Red Bull, ma il nostro obiettivo non è rincorrere, è vincere“. Parole che sembrano già sentite, e che meriteranno giudizio in seguito all’appuntamento della prossima settimana a Suzuka, su un circuito vero, un tracciato che tra l’ altro la Ferrari raggiunge con dei dubbi relativi all’affidabilità.

Mattiacci chiede tempo, ma contemporaneamente non si sbottona sul futuro, il tutto si miscela in un clima da “occhio del ciclone” che di certo, non fa bene a chi la Ferrari la ama, sopratutto se il nuovo Eolo è un “certo” Marchionne.

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