F1 | Ricciardo: “In Ungheria lotta ad armi pari con Vettel”

Milton Keynes, 23 luglio 2014 – Attualmente terzo nella classifica piloti, Daniel Ricciardo si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto in Red Bull in questa prima parte di stagione.

ricciardonoIl pilota che ha sorpreso di più in questa prima parte del Mondiale di F1 2014 è stato sicuramente Daniel Ricciardo. Arrivato in Red Bull al posto del connazionale Mark Webber, il giovane australiano ha dimostrato fin dalla prima gara di avere talento tanto da riuscire a battere costantemente il compagno di squadra Sebastian Vettel e di vincere il suo primo Gp in Formula 1 (in Canada, nrd).

Attualmente terzo nella classifica piloti con ben 106 punti, davanti a Fernando Alonso e a Sebastian Vettel, Ricciardo si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto fino ad oggi : “Speravo di fare un’annata così. Sapevo che se avessi fatto tutto nel modo corretto, sarebbe stato possibile. Raggiungere la Mercedes sarà difficile quest’anno; hanno progettato una macchina fantastica e stanno dimostrando di essere i più forti”, ha spiegato l’australiano.

In vista poi del Gran Premio di Ungheria che si terrà questo fine settimana prima della pausa estiva, Ricciardo è sicuro di poter lottare ad armi pari con il campione del mondo in carica, precisando però che il loro rapporto al di fuori della pista è molto buono. “Penso di poter lottare ad armi pari con Vettel in pista. Credo di aver iniziato l’anno molto bene, quindi il mio obiettivo è solo quello di continuare a fare quello che sto facendo”, ha spiegato il pilota della Red Bull.

“A questo livello di competizione è davvero difficile andare d’accordo con qualcuno, soprattutto quando si è in lotta per lo stesso obiettivo, ma il rapporto con Sebastian è buono e in ogni caso riusciamo a passare un sacco di tempo a ridere e scherzare”.

Infine alla classica domanda se anche lui sogna un giorno di guidare per la Ferrari, il 25enne di origine italiano ha dichiarato di non desiderare la Rossa: “A essere onesto, gareggiare per la Ferrari è diventato uno stereotipoCerto alcuni piloti hanno questo sogno, ma penso che sia legato al fatto che i loro genitori amavano la Ferrari per la sua grande storia e il patrimonio culturale“, ha poi concluso.