F1 | GP Germania 2014 – Top & Flop

21 luglio 2014 – Anche ieri Rosberg ha capitalizzato il potenziale, eccelso, della W05  approfittando anche della difficile rimonta – tra l’altro eccezionale – del compagno di squadra. Tanti sorpassi, spettacolo puro e lotte accese tra tanti piloti, con qualche strana decisione anche da parte della FIA. Vediamo insieme i più e i meno del GP di Germania 2014. 

TOP

10481730_747223918674931_3467972858183776899_oIl messaggio della Williams: la FW36 si conferma anche macchina dal buon telaio, e non solo di motore e circuiti alla Montreal/Zeltweg. Sarà una spina nel fianco per molti – vedi Ferrari e Red Bull – fino a fine stagione, c’è da scommetterci. Il podio n. 300 del team, il terzo consecutivo firmato Valtteri Bottas, è una conferma dell’eccellente lavoro svolto dagli uomini di Sir Frank a Grove. Il finlandese va come un treno, cresce di gara in gara, è veloce e consistente. In del regolamento di conti tra Felipe Massa e una crononica sfortuna (secondo incidente al via in due gare; terzo ritiro nelle ultime quattro corse), nel team dei colori Martini hanno di che sorridere.

Un altro GP spettacolare: inatteso spettacolo in quel di Hockenheim, in una pista fortemente ridimensionata dallo ‘scempio’ dell’ammodernamento del 2001-2002. Spettacolo dato da battaglie, duelli, sorpassi doppi e tripli in stile Hakkinen-Schumacher-Zonta in quel di Spa del 2000 ma anche dalla carambola della partenza, per fortuna conclusa senza conseguenze per nessun driver. Un bel vedere, davvero, per tutti i detrattori di uno sport che, a detta di molti, è in netta crisi di spettacolo e di identità.

FLOP

La strana decisione dei commissari: quando mancavano pochi giri al termine, Adrian Sutil e la sua Sauber sono protagonisti di un episodio alquanto strano. La Sauber esce male dalla SudKurve e si pianta, di traverso, sul rettilineo box, in situazione molto pericolosa. Nessuna safety car viene chiamata dalla direzione gara, solo bandiere gialle. Decisione alquanto strana in quanto il pericolo era reale e i commissari hanno attraversato letteralmente la pista e rischiato non poco per procedere allo spostamento della vettura. Inutile dirsi che la safety car avrebbe di fatto annullato tutto il vantaggio di Rosberg e dato il via ad una nuova mini-gara nella quale tutto poteva succedere…

Le paure ‘ancestrali’ della Ferrari: sono ombre che ricordano un tempo che fu, un tempo che ormai si credeva andato, allontanato per sempre. I recenti risultati della Rossa di Maranello, però, uniti al fatto che non si vede una via d’uscita a breve termine, fanno si che le menti dei non-giovanissimi vadano, senza alcun dubbio, a quegli anni in cui le Ferrari andavano a podio soltanto un paio di volte l’anno. La vittoria del singolo Gran Premio era cosa assai lontana, figuriamoci quella del mondiale. Erano i tempi del post Drake, i tempi della transizione prima dell’era Montezemolo-Todt. Tempi che tutti i tifosi di fede ferraristas non vogliono ricordare e rivivere.