22 ottobre 2013 – Per evitare i problemi avuti ad inizio mondiale, la Pirelli ha chiesto alla Federazione di introdurre più test per sviluppare al meglio i nuovi pneumatici per la stagione 2014.
In vista del 2014 e dell’introduzione dei nuovi motori turbo V6, la Pirelli ha chiesto alla Federazione di avere più sessioni di test dal prossimo gennaio per evitare di incorrere negli stessi problemi avuti ad inizio campionato. Al momento il fornitore di gomme ufficiale della F1 ha solo un test con la McLaren 2011 per il prossimo mese a Vallelunga e poi niente più è stato definito.
A tal proposito, in un’intervista rilasciata ad Autosport, il direttore del Motorsport Pirelli, Paul Hembery ha ammesso che la sua richiesta non dovrebbe essere ignorata dai capi della F1. “Abbiamo bisogno di fare un bel pò di lavoro, sicuramente un lavoro molto complesso” – ha spiegato Hembery – “Vogliamo cambiare un pò la filosofia. Quest’anno è stato caratterizzato da un composto aggressivo, forse troppo in alcuni casi. Dobbiamo migliorare la resistenza meccanica dei composti per produrre meno marbles che si staccano dalla gomma. Una caratteristica che il prossimo anno potrebbe essere amplificata dai nuovi propulsori”.
L’inglese quindi ha invitato la nuova “F1’s Strategy Group” a chiedere una nuova disposizione per i test degli pneumatici nel 2014. “In questo momento stiamo cercando di chiarire il modo in cui questo sport verrà sfruttato in futuro. Il modo migliore per avere maggiori informazioni è quello di avere la possibilità di testare e di apportare anche qualche modifica dopo il test”, ha spiegato Hembery.
“Non vogliamo portare vantaggi individuali, ma deve essere lo sport a beneficiarne.” – ha continuato il direttore della Pirelli – “Se il nuovo “Gruppo Strategico” è stato ideato con questa funzione, vogliamo sapere quello che vogliono e noi lo seguiremo”
“E se devono essere apportate delle modifiche, queste dovranno essere approvate da un mix di team, FOM e FIA. Questa potrebbe essere la situazione ideale, altrimenti rischiamo di finire con il “lobbying” tanto da poter rientrare solo negli interessi delle varie squadre”, ha poi concluso.