F1 | Le scuse di Vettel sui fatti della Malesia

Napoli, 28 marzo 2013 – Tanto puntuali, quanto attese, ecco che dopo qualche giorno dai fattacci della Malesia Sebastian Vettel ha fatto marcia indietro e chiesto scusa riguardo l’attacco non autorizzato rivolto al compagno di squadra in pista a Sepang.

Il tre volte campione del mondo tedesco è stato protagonista di un attacco al compagno di squadra che lo ha portato, poi, a vincere la corsa malese. La manovra d’attacco, però, non era approvata dal team che, dopo l’ultima sosta ai box, aveva dato ai due alfieri in pista il preciso ordine di congelare le rispettive posizioni. In quel momento Mark Webber era primo, Sebastian Vettel secondo.

L’australiano non ha proprio mandato giù l’attacco subito e ha provato, senza riuscirci, a ribaltare nuovamente la situazione andando a prendere dei rischi inutili che avrebbero potuto compromettere la prima doppietta Red Bull della stagione.

Mark Webber, a fine gara, si è detto “… molto seccato!”. Il tre volte campione del mondo, dal canto suo, dopo l’ammonimento di Adrian Newey avvenuto in diretta mondiale prima del podio, ha precisato che la vicenda sarebbe stata chiarita internamente alla squadra. Più tardi, però, ha riconosciuto di aver commesso un errore grave ignorando un ordine di squadra e si è scusato con il suo compagno: “Non avrei dovuto ignorare l’ordine di squadra, avrei dovuto comportarmi meglio. Devo scusarmi con Mark. Ovviamente la manovra è stata intenzionale ma non volevo ignorare la strategia. Ho una responsabilità verso la squadra e la gente che lavora tutto l’anno in fabbrica.” ha dichiarato il tedesco.

“So che io e Mark non siamo migliori amici ma rispetto lui come pilota e avrebbe meritato di vincere la corsa.” ha aggiunto Sebastian Vettel.

Le sue parole sono giunte poco dopo l’esternazione, da parte di Bernie Ecclestone: “Se fossi stato in Vettel, tre-volte campione del mondo, avrei ignorato anche io quell’ordine di squadra!”.