Ferrari ed i piloti che alla sua guida hanno vinto un alloro mondiale: una kermesse di tutti i campioni del mondo con la Rossa, nel nuovo libro di Umberto Zapelloni.
di Giulio Scaccia
Quanti di loro li abbiamo vissuti, amati e rimpianti o soltanto ci hanno incuriosito, provenienti da un’epoca lontana? Non sono tantissimi, ma ognuno di loro ha scaldato e scalda il cuore dei tifosi della Ferrari. Nove piloti che hanno lasciato un’impronta.
E’ questo il tema del libro di Umberto Zapelloni, firma di valore assoluto nel panorama italiano: “Ferrari – Gli uomini d’oro del cavallino” della Giorgio Nada Editore è il volume da non perdere per tutti gli appassionati della Rossa.
Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Mike Hawthorn, Phil Hill, John Surtees, Niki Lauda, Jody Scheckter, Michael Schumacher, Kimi Raikkonen. Zapelloni con maestria racconta di questi piloti e della loro avventura in Formula 1 fino al loro approdo alla corte del Drake.
In particolare citiamo Jody Scheckter, ultimo campione del mondo con la Ferrari prima del grande digiuno di 21 anni, ultimo ad essere scelto dal grande Enzo, e Michael Schumacher, l’uomo del grande ritorno e dei record oltre l’amatissimo Kimi Raikkonen, ultimo campione con la Rossa nel 2007.
Da allora è iniziato il grande digiuno, secondo nella storia della Ferrari, avendo superato quello che fu spezzato da Niki Lauda nel 1975 dopo l’ultima vittoria di John Surtees nel 1964.
Il volume è impreziosito dalla prefazione di Piero Ferrari, che ricorda, cosa spesso dimenticata, che il Drake amava costruire piloti e, forse solo nel caso di Fangio, prese sempre drivers da costruire o ancora non ancora nella fase matura della loro carriera.
Il libro di Umberto Zapelloni è una pennellata su tanti anni di storia del cavallino e su quei piloti campioni del mondo che hanno contribuito a costruirne la gloria.
Ferrari un mito sempre vivo che è ancora il sogno di tanti piloti: quasi tutti i grandi infatti hanno guidato o avrebbero voluto guidare una vettura con il cavallino rampante.