24 agosto 2015 – Nella serata di ieri, una terribile notizia ha scosso il mondo della Formula 1 che si apprestava a lasciare Spa – Francorchamps per dirigersi verso Monza: Se n’è andato Guy Ligier. Pilota, ma sopratutto costruttore e proprietario dell’omonima scuderia.
Con Guy Ligier se ne va un’altra memoria storica della Formula 1. Grande sportivo, prima in canoa poi nel campo largo del Rugby, Ligier si dedicò inizialmente al motociclismo per poi passare all’automobilismo solo nel 1966. Arrivò anche a correre in Formula 1 con una vettura privata ed ottenne anche un punto iridato. Grande amico di Jo Schlesser, Ligier decise di abbandonare la carriera da pilota solo dopo la sua morte.
Da qui in poi, Ligier passò da comprimario a grande protagonista nel mondo delle corse. La Ligier divenne ben presto una grande casa nel mondo delle corse sport prototipo e nel 1976, Ligier tentò il grande salto in Formula 1. La Ligier arrivò addirittura ad essere la seconda forza del mondiale nel 1980 e grazie alla guida di Laffite in pista e alla precisione di Ducarouge al tecnigrafo, la casa di Vichy ottenne risultati eccezionali, dimostrando una grande crescita e arrivando spesso ad essere una vera e propria mina vagante (nel senso sportivo) in mezzo alla griglia.
All’inizio degli anni ’90 Guy Ligier cedette a varie mani la sua creatura ed uscì definitivamente dalla Formula 1 a fine 1996. La sua azienda ha continuato a produrre quadricicli a motore, ottenendo grandi successi di vendite. Con la sua morte avvenuta ieri sera, il motorsport francese piange un’altra grande perdita avvenuta quest’anno, oltre a quelle di Ducarouge e Bianchi.