F1 | Pagelle Gp Bahrain: la “Digione” dei Dioscuri, Montezemolo fugge

Sakhir, 7 aprile 2014 – Gp Bahrain spettacolare, con duelli in tutte le posizioni (finalmente). Hamilton e Rosberg mattatori, la Ferrari “fa piangere” il presidente.

AUTO-PRIX-BHR-F1Lewis Hamilton 10 e lode La classe è tutta lì, nella capacità di respingere colpo su colpo i reiterati attacchi di Nico. Con gomme meno performanti, nell’ultimo stint, un incantevole Hamilton dimostra di saper essere spettacolare non solo come attaccante, ma anche nel ruolo di stopper. Impone allo start la sua legge, detta l’andatura e alla fine ha la meglio in un duello da annali. Ventiquattresima perla in carriera, dal sapore di leadership nel team. HAPPY (CHE VA MOLTO DI MODA)

Nico Rosberg 9 Insieme al rivale-amico Lewis contribuisce a regalarci l’edizione più entusiasmante del Gp del Bahrain. Bella la pole, infelice la partenza. Non ci sta a perdere e le prova tutte: nel primo stint di gara, come nell’ultimo. La safety gli dà un buon vantaggio, ovvero le gomme soft contro le medium del rivale alla ripartenza. E’ più veloce, ma non riesce ad avere la meglio su Lewis. Nico, solitamente freddo, diventa schiavo di una foga cieca. Si infila di prepotenza dritto per dritto. La vena chiusa è spettacolare, ma con un po’ di raziocinio in più avrebbe potuto provare ad incrociare alla prima curva… ONORE DELLE ARMI

Sergio Perez 9 Il singolar tenzone degli alfieri Mercedes rischia di far passare in secondo piano l’impresa dell’esuberante pilota messicano. Checo si prende una grande rivincita a Sakhir, salendo su quel podio che mancava da Monza 2012 (all’epoca con la Sauber). Dopo due gare in sordina riesce a battere Hulkenberg, dimostrandosi più incisivo sia in qualifica che in gara. Corre con il sangue agli occhi, vuole dimostrare a Ron Dennis di aver sbagliato a silurarlo e, almeno stavolta, ci riesce eccome. SCATENATO

Daniel Ricciardo 9 Signore e signori: che gara!! Da tredicesimo (penalizzato, ma è il terzo più veloce in qualifica) a quarto con una Red Bull competitiva il giusto, non certo irresistibile. Indiavolato sin dalla partenza, svernicia avversari a destra e a manca: Ferrari, Williams, Force India e….Vettel! Perchè ad impreziosire la Sakhir di Daniel c’è tutto il significato di un sorpasso impronosticabile, a tratti sorprendente, al caposquadra Vettel. Lui è più veloce, la squadra lo autorizza a passare. Increduli ed entusiasti stiamo assistendo alla crescita di un pilota che ha tutte le carte in regola per essere protagonista nell’immediato futuro. SMILE POWER

Nico Hulkenberg 7,5 Un’altra gara coriacea da parte del forte pilota tedesco. Nico soffre in qualifica, dove non supera il taglio della Q2, ma si rifà in gara: parte bene, marca da vicino il teammate Perez, che però nel deserto ne ha più di lui, e alla fine è buon quinto. Sarebbe l’ennesima gara da otto pieno, ma non può non pesare il confronto (perso) con il compagno di team. I dieci punti conquista in rimonta gli permettono di essere terzo in classifica generale…con la Force India! CONSISTENTE

Sebastian Vettel 6,5 Smorfie, lamenti, lagne….Suzie non scalpita e il tetra-iridato soffre. Soffocato nell’abitacolo di una Red Bull che non è più la “sua” Red Bull. Oggi c’è da sgomitare senza velocità di punta, contro un compagno scomplessato e molto più abituato di lui a “sporcarsi le mani” a centro gruppo. Porta la sufficienza a casa con una gara pulita. Ma il contraccolpo per essere sceso sulla terra potrebbe lasciare strascichi….e la Ferrari è alle porte. GLI SERVONO NUOVI STIMOLI?

Felipe Massa 7 Le prende da Bottas in qualifica, ma indovina la partenza della domenica. Da settimo a terzo, vede il podio e corre bene. Beffato, sempre lui poverino, dal crudele destino di una safety car intempestiva. Nonostante il buon passo, deve rinunciare a lottare per le posizioni nobili, “accontentandosi” di un altro settimo posto. Punti comunque buoni. Lui c’è. VIVACE

Valtteri Bottas 6,5 Ottavo al traguardo dopo aver stupito in qualifica (terzo). Anche per lui, però, vale lo stesso discorso fatto per Felipe. La neutralizzazione penalizza più di tutti i due Williams. Il finlandese soffre con le gomme posteriori nel primo stint, poi riprende il passo. Stavolta dai box non arriva nessun team order per farlo passare… “FELIPE IS FASTER THAN YOU”

Fernando Alonso 6 Parte nono e arriva nono, significativo l’urlo gli ingegneri: “Non abbiamo potenza” dopo l’ennesimo sorpasso subito. Il T-max del figlio dello sceicco è più veloce della sua F1aT disegnata e sviluppata sul pianale della Multipla. Quando Hulk lo passa all’esterno in surplace con un braccio fuori dal finestrino, Alonso manda dal display multi-funzione un sms al suo manager: “Passo da Tim a MoviStar, ho deciso”. CAVALCA L'(H)ONDA NANDO! SALVATI!

Kimi Raikkonen 5,5 Una cosa buona fa, la terza fila al sabato, e la spreca clamorosamente con una partenza a rilento. Si adegua alla mediocrità del Cavallino, incapace – poverino – di metterci del suo, visto il drammatico momento tecnico della squadra. Chiude negli scarichi di Alonso, raccogliendo almeno un punticino. BEVIAMOCI SU!

Daniil Kvyat 6 Ai margini della zona punti. Sabato non è soddisfatto della sua qualifica, e partiva dodicesimo! GIOVANOTTO AMBIZIOSO

Jenson Button voto 8 per i 250° Gran premi. Veterano del Circus, una vita di corse alle spalle. Pilota intelligente e tattico, stile di guida da manuale, sportivo in pista e fuori. Poteva festeggiare meglio, si becca un 5,5 di stima nel Gp del Bahrain. Lotta con una McLaren disastrosa, poi deve arrendersi senza appello a quasi tutti gli avversari. INCOLPEVOLE

Max Chilton 7 Va pianissimo, ma arriva sempre alla bandiera a scacchi. Stavolta fa di più, chiudendo tredicesimo, migliore della sua sub-categoria e con lo sfizio di tenersi Maldonado dietro. MIGLIORA…

Pastor Maldonado 3 Svalvolado ne fa un’altra delle sue, nemmeno fosse un di quelle gare di pattinaggio artistico di Sochi 2014….lancia in aria la Sauber di Gutierrez centrandola in pieno sul lato. Oltre che lento, anche pericoloso. SBADATISSIMO

Esteban Gutierrez 5A bombaaaa ragaaaaa, voglio fare un altro girooo!!” (Guti , in pieno stato confusionale, dopo aver scambiato il suo incidente per le montagne russe di Eurodisney). La cosa triste è che, se non fosse stato per il volo, nessuno si sarebbe ricordato della sua presenza in pista. TOP GUN INCOMPRESO

Kevin Magnussen 4,5 Se continua così, alla prossima gara esce fuori dal 107% in qualifica. Da stella in pectore del torneo, a carneade dimenticato in mezzo al gruppo…Tutta colpa della MP4-29? CHISSA’

Gp Bahrain 8,5 Giù il cappello dinanzi ad una gara meravigliosa. Il duello tra i Dioscuri della Mercedes ha esaltato gli appassionati, e per una volta tanto la F1 ha “risposto” alla MotoGp. Ma anche dietro la lotta è stata bellissima. Spesso con derby infuocati in famiglia: Perez la spunta su Hulk, Massa su Bottas e Ricciardo su Vettel. Con sorpassi continui ed incrociati. Gara al cardiopalmo, anche senza la Ferrari.

Il viaggio e la fuga di Montezemolo 2 Emblematici, entrambi, della sconfitta su tutti i fronti della Ferrari. Il presidente si sveglia tardi, si accorge che la “Formula Noia” mal si adatta alla Rossa e intraprende un viaggio della speranza. Da Londra a Sakhir, per convincere Jean Todt a cambiare. E l’ex team principal Ferrari gli dà il primo due di picche del week-end (“Non siamo la repubblica delle banane, le regole sono queste”). Così il presidentissimo è costretto a restare ai box a guardare una Ferrari penosa, con evidente gesto di disappunto all’ennesimo sorpasso subito dalle sue Rosse. Scappa dal circuito prima della fine della gara, non nasconde la rabbia davanti ai microfoni: “E’ doloroso vedere una Ferrari in questo stato” dice. Ma dove era lui in questi anni? Perchè non prende provvedimenti seri? Perchè Domencali è lì da anni nonostante una gestione fallimentare? Perchè la Ferrari continua ad ingaggiare tecnici su tecnici ed a Maranello regna sempre il caos? Servono risposte, non viaggetti della speranza. LACRIME DI COCCODRILLO

Aldo Costa 9 E’ il responsabile del progetto W05, ovvero è il padre (insieme ad un’equipe di tecnici di primo livello) della monoposto che in 6 giri dà 14 secondi a tutti. Abbraccia Hamilton all’arrivo, sale sul podio a farsi la doccia di (finto) spumante. Si gode una rivincita paurosa, contro quella Ferrari che lo cacciò quale capro espiatorio di per colpe, evidentemente, non sue. E’ stato l’ultimo direttore tecnico delle Rosse vincenti (2007-2008), ora ha per le mani un capolavoro chiamato Mercedes. VALE, E ANCHE TANTO