Alessandria, 30 Maggio 2013 – In tempi di polemiche e veleni su gomme e test privati fuori dal regolamento fa piacere ricordare che il 31 maggio è una data che gli appassionati di questo sport non possono dimenticare.
Gilles Villeneuve vinse il gran premio di Montecarlo al volante della Ferrari 126CK la prima rossa di Maranello a motore Turbo e fu la prima vettura dotata di questa nuova tecnologia a vincere nelle anguste stradine del principato.
Un impresa a detta di molti esperti dell’epoca impossibile in quanto gli irriducibili Ford Cosworth DFV 3.0 V8 erano meno scorbutici da guidare e la bontà dei telai su cui erano montati (per citarne 2: Williams e Brabham) davano all’apparenza un esito scontato della gara.
Tutto confermato nelle qualifiche con Piquet (a fine stagione campione del mondo) seguito da Gilles Villeneuve con la 126ck numero 27 in prima fila seguiti da Mansell e Reutmann in seconda Patrese e De Angelis in terza fila.
Al via Piquet se ne va e detta il ritmo mentre Villeneuve arranca perdendo varie posizioni in favore di Jones e Patrese ma quest ultimo si ritira per la rottura del cambio poco dopo.
Gilles Villeneuve è terzo quando il leader della corsa Piquet si elimina da solo al Tabaccaio azzardando un doppiaggio al limite su Tambay e regala la leadership della gara a Jones.
Montecarlo già fin dall’ora era una roulette e la fortuna che regala la testa della corsa a Jones le presenta il conto nel finale.
Jones ha problemi di pescaggio benzina ed è costretto ad un pit nel finale ma il suo ritmo e nettamente inferiore cosi Gilles Villeneuve completa una rimonta strepitosa a 4 giri dalla fine passando l’australiano nel rettilineo del traguardo.
Gilles Villeneuve vince il Gran Premio di Montecarlo e riporta la Ferrari alla vittoria dopo più un anno e mezzo dall’ultimo successo e ai box la gioia è visibile negli sguardi sia di Fiorio che dell’ingegner Forghieri in lacrime.
Con ogni probabilità possiamo dire che quel giorno nacque anche il mito del numero 27 destinato ad accompagnare le prime guide delle rosse di Maranello fino all’era Schumacher fatto salvo il 1990 dove Alain Prost corse col numero 1.