F1 GP Giappone: Grosso lavoro in casa Mercedes

25 settembre 2015 – Come era prevedibile a Suzuka non si sono visti grossi aggiornamenti tecnici sulle vetture. La doppia trasferta ravvicinata di Singapore e Giappone d’altronde non da molto tempo ai team di apportare correttivi alle loro monoposto.

di Antonio Granato      

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Foto Canada

L’unica forse a portare in pista qualche modifica è stata la Mercedes che ha utilizzato un’ala posteriore rivisitata, molto simile a quella utilizzata fino a Silverstone, caratterizzata dal bordo d’uscita del profilo superiore curvato all’estremità. vedi foto al lato. Soluzione aerodinamica che grazie alla riduzione di superficie complessiva diminuisce la resistenza aerodinamica all’avanzamento e consente il raggiungimento di elevate velocità di punta, aspetto molto importante su una pista con lunghi rettilinei come quella giapponese.  Inoltre questo consente anche ridurre molte delle turbolenze che vengono generate proprio nel punto di congiunzione di flap e paratia laterale.

L’aggiornamento più importante però riguarda le paratie verticali dove è stato aggiunto un lungo slot che percorre verticalmente buona parte del bordo d’entrata del profilo laterale. Nel disegno sotto det.1. Una soluzione che ricorda in parte quella utilizzata spesso nelle prove libere dalla Red Bull e che, anche questa, serve a scaricare un po’ l’ala per incrementare la velocità nei lunghi rettilinei senza perdere però in modo eccessivo carico aerodinamico: una soluzione di compromesso. Si eliminano, infatti, alcune turbolenze e si aumenta la quantità d’aria che passa tra le paratie e sotto il flap. Condizione questa che tende a scaricare un poco l’ala e aiuta l’efficienza aerodinamica della vettura nei lunghi rettilinei.

Interessante è anche la modifica apportata alla parte terminale delle pance dove è stato inserito un convogliatore di flusso. Una soluzione che era stata vista già in Ungheria ma che qui a Suzuka sembra essere stata maggiorata e migliorata. Vedi det.2. Questo convogliatore elimina le turbolenze nella delicata zona del diffusore aiutando quest’ultimo a lavorare meglio e a fornire maggior carico.

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La Mercedes riprende inoltre il monkey-seat semplificato che si era visto per la prima volta nelle libere del GP d’Ungheria e poi in gara a Spa.

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