10 dicembre 2014 – Cerchiamo ripercorrere la storia di questa soluzione tecnica e di capirne i vantaggi e gli svantaggi.
La Ferrari adotta lo schema Pull-Rod già dalla stagione 2012, soluzione voluta fortemente da Pat Fry che vedeva in essa la possibilità di ricavare vantaggi aerodinamici grazie al minor ingombro che fornito. Idea nel 2013 seguita anche la McLaren che ha abbandonato nel 2014 dopo i grossi problemi riscontrati.
Ovviamente anche in casa Ferrari, in questi anni non sono mancati i problemi ed i tecnici e gli ingegneri non hanno avuto vita facile. Molti sono stati i problemi in fase di regolazione, sia nell’interpretare correttamente l’uso della sospensione, ma anche nella più pratica operazione di regolazione che i tecnici dovevano compiere ogni volta. La Ferrari, infatti, pur avendo semplificato il sistema rispetto al 2012, conservava, a differenza della McLaren, molte difficoltà nel 2013 nell’accedere alle barre di regolazione per poi semplificare l’accesso ulteriormente nel 2014.
Ricordiamo infatti che le barre di torsione di una sospensione Push-Rod sono poste in alto e il meccanico che deve compiere la regolazione vi accede rimuovendo una semplice cover, mentre nel caso della Pull-Rod vi accede dal basso e dovendo arrivare in una zona più interna del muso è necessario rimuovere prima alcuni elementi. Problemi di accesso e regolazione amplificati dall’obbligo regolamentare che ha imposto nel 2014 un grosso abbassamento dei musetti.
Vogliamo ricordare, comunque che in un passato anche non molto lontano, le monoposto con i musi bassi, pur con le difficoltà di regolazione, sono state ugualmente dotate di sospensione Pull-Rod, come nel caso della Arrows 20 del 2000 e la Minardi PS01 del 2001, monoposto che si riconvertirono nel giro di un paio di anni entrambe al più semplice Push-Rod. Ma ancor prima negli anni 80 si potevano trovare in pista circa la metà delle monoposto dotate di questa soluzione.
Detto ciò, ci sembra molto probabile che la Ferrari possa tornare al Push-Rod, infatti nella soluzione 2014 a musi bassi, la miglior disposizione dei bracci sospensivi data dalla Pull-Rod sembra non aver portato quel vantaggio aerodinamico tanto ricercato che viene fornito quando i musi sono molto alti. Anche se generalmente viene detto che la Pull-Rod si sposi meglio con le monoposto a musi bassi, questa a parer nostro, è una mezza verità. Negli anni 80 ad esempio, epoca in cui le vetture erano a muso molto basso e rasente al suolo, molti team utilizzavano la soluzione a Pull-Rod ma molte altre anche quella a Push-Rod. (alcuni esempi: la Williams FW-11 campione del mondo del 1987 era a schema Push-Rod, mentre ma McLaren mp4/4 dell’anno dopo, utilizzava lo schema Pull-Rod).
Inoltre va ricordato che i musi delle monoposto del 2014 anche se detti “bassi”, non sono stati riportati ai livelli dei musi degli anni 80, ma ad altezze similari a quelle dei primi anni 2000 in cui la soluzione più utilizzata era appunto quella Push-Rod.
Nella foto successiva possiamo osservare una comparazione tra la F138 del 2013 a schema Pull-Rod anteriore, con quella del 2011 a schema Push-Rod, è evidente come in quest’ultima il puntone fornisca un maggiore ingombro ed un maggior disturbo aerodinamico, passando per obliquo per tutta la porzione frontale della presa d’aria laterale.
Nel 2014 con l’abbassamento dei musetti, il guadagno aerodinamico fornito dalla Pull-Rod rispetto alla Push-Rod è stato minore. La Push-Rod infatti non presenta più un puntone estremamente allungato (in quanto l’altezza massima della scocca sull’asse delle ruote anteriori è stata portata da 625 mm a 525 mm (10 cm di meno in altezza!). Essendo pertanto, aerodinamicamente meno dannosa, l’effettiva convenienza di una soluzione sull’altra va completamente rivista.
Dal nostro punto di vista la soluzione Push-Rod potrebbe essere (e da molto lo diciamo) una soluzione in questo momento migliore. Come detto il puntone non sarà più troppo dannoso aerodinamicamente e vista l’estrema semplicità e rapidità di regolazione, rappresenta per noi forse la scelta più giusta ed anche, a quanto si dice, la più probabile.