9 luglio 2013 – Nella giornata di ieri Ross Brawn, Team Principal della Mercedes, ha riferito, parlando con i giornalisti, che il divieto di eseguire lo swap delle gomme è stata una delle cause che ha ridotto le performance delle loro monoposto.
Certamente, dopo aver visto le Mercedes “volare” nel GP di Gran Bretagna e vedendole poi, così arretrate in gara al Nurburgring, un dubbio al riguardo può emergere, ma guardando alcune fotografie scattate a Silverstone, sembra che l’alibi cercato da Ross Brawn faccia un pò “acqua”…
Di fatti osservando la fotografia che vi riportiamo qui sotto, è possibile notare come Lewis Hamilton, durante il GP di Gran Bretagna, non avesse eseguito nessuno swap delle gomme posteriori. E nonostante ciò, la sua Mercedes, fino al momento dello scoppio del pneumatico, stava dettando a tutti un gran bel ritmo di gara.
Ed allora se “l’alibi” cercato da Ross Brawn non regge, cosa ha causato un così brusco calo delle prestazioni sulle due frecce d’argento? In effetti da dopo il GP di Spagna, disastroso anche quello per le Mercedes, non abbiamo più avuto la possibilità di poter misurare le prestazioni delle F1 su piste con asfalto molto caldo. Eccezion fatta per Monaco, le cui caratteristiche la esulano dal discorso, (conformazione tracciato, asfalto stradale ed impossibilità di sorpassi), sia la trasferta del Canada come quella di Gran Bretagna, hanno visto correre le monoposto sempre con temperature d’asfalto e dell’aria sempre abbastanza contenute. Solo domenica scorsa abbiamo potuto rivedere l’effettiva prestazione delle vetture su un asfalto “caldo” (si sono sfiorati i 50 gradi di temperatura d’asfalto). E questo ci ha fornito un’indicazione molto severa sulla reale capacita delle Mercedes di contrastare un usura gomme elevata in queste condizioni.
Il problema sembra sempre lo stesso: un surriscaldamento delle gomme posteriori ed un degrado conseguentemente drammatico. Forse dopo il GP di domenica scorsa andranno riviste molte delle valutazione fatte sul team tedesco. Probabilmente il famoso test dei 1000Km non ha dato i frutti che molti credevano e probabilmente la geometria rivista delle sospensioni posteriori, ideata da Costa & co. non ha risolto i problemi citati. Sembra sempre più evidente che forse, all’origine delle ottime prestazioni espresse, ci siano altri fattori, tra cui in primis, proprio la temperatura “ambientale”.
Detto ciò, è inutile aspettarsi in Ungheria risultati diversi, almeno che, in queste tre settimane i tecnici tedeschi non sciolgano il bandolo della matassa e trovino la soluzione che risolva questo annoso problema. In molti credevano che la Mercedes fosse un reale candidata al titolo, forse ignoravano, sottoscritto compreso, che il mondiale non si corre d’inverno…