F1 | Come funziona la telemetria

Molto spesso sentiamo parlare di telemetria e analisi dati. Ma come fanno i team ad accumulare dati sulla vettura, o a visionarli in tempo reale?

Non capita gran premio in cui qualcuno nel paddock parli di dati e telemetria. Questo sistema è molto importante per le F1 moderne, dando la possibilità di analizzare il comportamento della monoposto e, in caso di problemi, intervenire tempestivamente. Ma come è strutturato questo ambito della Formula 1, tanto nascosto ma fondamentale?

Iniziamo dicendo che il sistema di telemetria è fornito dalla McLaren, ovviamente non direttamente dal team che partecipa al campionato ma da un’azienda collegata. I sensori montati sulle monoposto variano in base alle necessità. Il venerdì si può arrivare anche a 300, i quali controllano il comportamento del motore, sospensioni, cambio, temperature e i comandi che il pilota usa al volante. Con il proseguire del weekend essi si riducono, arrivando fino a 150 circa per la gara, quelli strettamente necessari per sapere se la monoposto si comporta correttamente. Si cerca di ridurne il più possibile il numero in qualifica e gara dato che questi elementi di controllo appesantiscono la monoposto e la rendono meno performante.

Come vengono trasmessi questi dati?

Dato che la vettura si sposta per diversi chilometri nel giro di pochi minuti, in tutti i circuiti sono dislocate delle antenne a cui si collega il trasmettitore, questo per evitare perdite di segnale. Nel caso in cui questo avvenga, la monoposto conserva i dati della centralina, e li trasmette appena può.

Questo avviene per esempio a Monaco quando le F1 entrano nel famoso tunnel. La trasmissione si interrompe, ma quando la monoposto esce tutti i dati accumulati e non trasmessi vengono comunicati.

Il muretto box riceve i dati in tempo reale, tramite proprio le antenne, che sono collegate ai box tramite fibra ottica. Il tipo di connessione utilizzata dipende da gara a gara, in base alle leggi dello stato in cui si corre. La più utilizzata è quella da 1,5 GHz e i canali radio utilizzati sono circa 2000. Il tutto ovviamente si basa su bande dati di grandissime dimensioni, altrimenti tutto questo traffico radio non sarebbe possibile.

Tutti i dati sono ovviamente criptati per evitare “spionaggi”. Queste trasmissioni vengono inviate ai PC della squadra tramite un sistema chiamato ATLAS, fornito anch’esso dalla McLaren. Il computer decripta la trasmissione e rende i dati accessibili agli ingegneri.

La quantità di dati che la monoposto accumula è incredibile. In una sessione di prove libere (quindi 90 minuti) una monoposto accumula e trasmette tra i 5 e i 6 GB di dati compressi.

A cosa servono questi dati?

Come detto prima, gli ingegneri utilizzano questi dati durante il weekend, ma anche i piloti. Spesso durante il Q3 si vedono i piloti con un foglio in mano. Non sono altro che i dati relativi ad acceleratore, freno, giri motore e altri dati relativi alla guida. I piloti le utilizzano per capire dove guadagnano o perdono tempo, in modo tale che il secondo tentativo del Q3 sia migliore del primo.

Tommaso Magrini
Tommaso Magrini
Editore di F1Sport.it Studente in Operatore Giuridico d'Impresa presso l'Università degli Studi dell'Aquila. Mail: tommasomagrini@f1sport.it

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