F1 | Crepe e deformazioni sul musetto della Red Bull

Roma, 25 febbraio 2013 – Durante la scorsa stagione ha fatto molto discutere la scoperta del così detto musetto di gomma della Red Bull RB8. In questi giorni si sta facendo avanti l’ipotesi che questa esclusiva e discussa soluzione sia stata applicata anche sulla nuova RB9. Vediamo perchè.

Cominciamo con il dire che, la prima spiegazione tecnica che si era data all’utilizzo di questa nuova tecnologia era quella che sfruttando questa deformazione deformazione di una parte flessibile del musetto anteriore si riuscisse ad avvicinare maggiormente il profilo alare al suolo, ottenendo per questo un maggior carico aerodinamico.

mass_dumper

Dopo poco, fu invece formaulata quella che secondo il sottoscritto poteva essere una seconda teoria della vera applicazione della struttura deformante creata dal genio di Adrian Newey. Molti ricorderanno sicuramente il sistema Mass-Damper, introdotto per la prima volta dalla Renault RS 25 nel finale di stagione 2005 e bandito poi a metà stagione 2006. Il Mass-Damper non era altro che uno smorzatore di vibrazioni che, composto da una massa variabile tra i 10 ed i 15 kg, sospeso da due molle all’interno del musetto anteriore, riduceva le vibrazione e smorzava i beccheggiamenti della struttura, rendendo più stabile la monoposto durante i passaggi sui cordoli ed in curva e di conseguenza più guidabile la vettura.

In questo video dimostrativo ecco visivamente come un mass damper riuscirebbe a smorzare le vibrazioni di una barra d’acciaio.

Il sistema venne poi bandito dalla FIA perchè ritenuto poco sicuro in quanto le masse non erano ancorate saldamente alla struttura. Ora questo sistema potrebbe essere stato replicato dall’Ingegnere inglese della Red Bull già dall’anno scorso sulla RB8 e quest’anno anche sulla RB9.

Infatti osservando bene uno dei musetti utilizzati dalla Red Bull in questa prima parte di test invernali si possono notare delle crepe “sospette”. Il musetto nella foto era stato smontato dalla RB9 a Barcellona ed appoggiato su un muretto adiacente al box. La piccola disattenzione dei tecnici è stata subito colta dai fotografi che hanno immediatamente fotografato il particolare e da cui è possibile notare alcune crepe sospette.

Red-Bull-flex

Queste potrebbero essere il risultato di un forte stress superficiale della struttura che sottoposto a forte trazione ha causato la rottura delle prime fibbre di carbonio e di vernice. Le rotture infatti sarebbero avvenute proprio nei punti in cui si sviluppa la maggiore deformazione per consentire  alla struttura di piegarsi verso il basso.

Nonostante l’aver reso ancora più restrittivo il test sulla flessibilità delle ali [leggi questo articolo] emerge il dubbio che la Red Bull, sia riuscita ancora a replicare un muso di gomma come l’anno scorso. Va detto anche che come descritto nell’articolo che vi abbiamo segnalato, questo test resta per noi inefficace per le verifiche di una flessibilità del musetto, certamente lo è per una flessibilità alare, ma a nostro parere non è quella che ha sviluppato la Red Bull.

@antoniogranato

@f1sportit