22 novembre 2014 – Tra tutti i team arrivati ad Abu Dhabi per l’ultimo appuntamento del mondiale 2014 è sicuramente la McLaren. Molte le modifiche viste sulla MP4-29 che ormai sembra più impegnata nello studio di alcune soluzioni per il 2015 che nell’improbabile sorpasso nella classifica costruttori sulla Ferrari.
La prima cosa che è balzata agli occhi di tutti gli osservatori è sicuramente la nuova ala anteriore della McLaren MP4-29 che nelle sue forme ricorda moltissimo l’ala anteriore utilizzata dalla Red Bull RB10. Di fatto le due ali hanno un unico comune denominatore che corrisponde al nome di Peter Podromou, ex tecnico della Red Bull passato da poco proprio alla corte di Woking. Il tecnico inglese, classe 1969, è stato il capo dei tecnici aerodinamici in Red Bull ed ora il suo lavoro sulla McLaren appare quanto mai evidente.
Basta ossevare l’ala anteriore della McLaren e quella della Red Bull per capire quanto del lavoro di Podromou già ci sia sulla MP4-29. Un vistoso lavoro di “ricalco”, seppur con qualche differenza, (sarebbe stato impossibile d’altronde) che in effetti ha infastidito anche Adrian Newey che, ovviamente non ha apprezzato come siano state letteralmente travasate alcune informazioni tecniche e aerodinamica in casa McLaren. (purtroppo no avviene solo nel web n.d.a.) Rivisto tutto l’insieme delle appendici aerodinamiche dell’upper-flap, (totalmente diversa dalla precedente ala), ma rivisto anche l’andamento dei flap del main plane, il bordo d’attacco. Molto importante anche la modifica sulla paratia laterale con la rimozione dei due elementi orizzontali e l’inserimento di una serie di soffiaggi che spostano l’aria dall’interno all’interno del flap. Filosofia questa seguita anche dalla Ferrari ma non dalla Mercedes.
Ma non solo l’ala anteriore è stata ripresa, anche i turning vane Red Bull è stato oggetto “d’ispirazione” a Woking e ad Abu Dhabi la MP4-29 sfoggiava i doppi elementi sotto la scocca dalla chiara somiglianza con quelli della RB10. Non evidente come nel caso dell’ala anteriore, ma anche i turining vane, come detto, si avvicinano moltissimo ai concetti aerodinamici visti in Red Bull.
Certamente è noto come i team in F1 si spiino e si copino le soluzioni più performanti tra loro, ma in questo caso, visto anche l’arrivo del tecnico aerodinamico ed il “calco” eseguito sinceramente il lavoro svolto pare alquanto spudorato e mette in evidenza come la regola che impone uno stop di 6 mesi dei tecnici che passano da un team ad un altro, sia assolutamente inefficace. Sarebbe forse il caso di rivedere certe regole che in modo evidente non riescono ad evitare certi travasi d’informazioni.