F1 | Scopriamo il DRD di Lotus e Mercedes

Roma, 14 febbraio 2013 – Dopo aver visto a Jerez, scuderie come Mercedes e Lotus provare i loro sistemi DRD, molti appassionati e tecnici stanno provando a capire il funzionamento di questo nuovo dispositivo che sicuramente rappresenterà la novità indiscussa del prossimo campionato del mondo 2013 di F1.

Da quello che fin’ora si è capito, analizzando con attenzione le foto dei componenti sia di Mercedes che della Lotus, è che il dispositivo che dovrebbe avere la capacità di mandare in stallo l’ala posteriore nei momenti in cui il carico aerodinamico non è necessario, sarebbe composto principalmente da un condotto interno al cofano motore che partendo dalla air scoop, giungerebbe fino all’ala posteriore. L’aria entrando in questo condotto, alle basse velocità non farebbe altro che uscire dal cofano motore attraverso lo sfogo di evacuazione inferiore (vedi foto sotto). Mentre alle alte velocità, essendo la quantità d’aria maggiore e disponendo di una pressione maggiore, riuscirebbe a risalire anche il periscopio e a mandare in stallo l’ala posteriore.(vedi foto sotto).

mercedes_drd

Come abbiamo già detto nei giorni precedenti, il regolamento tecnico prevede l’utilizzo del DRD solo nel caso in cui questo sia azioni in modo automatico senza avvalersi dell’azionamento dell’ala mobile del DRS. Non potendo quindi il pilota azionare od escludere il DRD, il problema grosso è sempre stato quello di riuscirlo a mandare in funzione nel momento giusto, come anche, quello di manternerlo disattivato nei momenti in cui il carico è necessario. Immaginiamo ad esempio cosa potrebbe accadere ad un pilota lanciato in una lunga curva veloce se improvvisamente il sistema, rilevando un alta velocità, mandasse in stallo l’ala posteriore.

Proprio per ovviare a questo problema la Lotus avrebbe progettato le particolari “orecchie” ai lati dell’air scoop motore, che avrebbero la capacità di mettersi in ombra aerodinamica nelle curve veloci e quindi rendere minore il flusso d’aria che potrebbe entrare nello speciale condotto del DRD.

Questo disegni ci spiegano meglio come le “orecchiozze” si comporterebbero in rettilineo alle massime velocità e nelle curve sempre a velocità elevate. Ovviamente il dispositivo, alle basse velocità, non riuscirebbe ad entrare in funzione.

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*image: Hollus http://imageshack.us/photo/my-images/442/lotusears.jpg/

Il primo disegno ci mostra la condizione in cui a piena potenza ed in rettilineo l’aria non avrebbe problemi ad entrare sia nelle due “orecchiozze” laterali (frecce rosse) che nell’air scoop motore (freccia azzurra).

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* image: Hollus http://imageshack.us/photo/my-images/442/lotusears.jpg/

Nel secondo disegno invece è ipotizzata una curva a sinistra, come vedete l’aria riesce ad entrare solo nell’orecchiozza di sinistra e nell’air scoop centrale del motore, ma non nell’orecchiozza di destra in “ombra aerodinamica”. Questo farebbe quindi entrare meno aria nel condotto DRD che non riuscirebbe ad avere la pressione necessaria per poter risalire il periscopio non azionando cos’ il dispositivo di stallo.

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In ultimo volevamo porre l’attenzione sul particolare aspetto delle due prese d’aria della Lotus viste a Jerez. In molti hanno detto che il sistema DRD non sarebbe stato provato dalla Lotus, in quanto le prese dinamiche sarebbero state chiuso da dei speciali tappi di protezione. (vedi foto sopra: in piccolo la versione 2012 in grande quella 2013).  In effetti sembrano evidenti le chiusure sulle prese d’aria che avevamo visto fino all’anno scorso sulla Lotus E20, ma ad osservarle attentamente le orecchie sembrano formare tra l’air scoop e loro stesse delle piccole fessure che potrebbero in qualche modo, secondo noi, avere la stessa funzione magari anche raccogliendo una quantità d’aria minore viste le dimensioni.

@antoniogranato

@f1sportit