L’appuntamento della NTT IndyCar Series andato in scena sul circuito cittadino di Detroit è stato vinto da Kyle Kyrchwood (Andretti Global). Secondo posto per Santino Ferrucci (A.J. Foyt Racing) e terzo posto per Colton Hertha (Andretti Global). Quest’ultimo scattava dalla pole position.
— NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) June 1, 2025
La notizia del giorno è che Alex Palou non solo non ha vinto, ma non ha neppure finito la gara. Speronato da David Malukas è stato costretto al ritiro quando era comunque nelle posizioni di vertice con una strategia di gara che lo aveva messo nelle parti alte della classifica, in attesa del momento giusto per attaccare. Team Ganassi ha comunque messo Kyffin Simpson in quinta posizione e Scott Dixon in undicesima. Non può sempre essere un trionfo, e meno male, se non altro per avere un campionato un po’ più combattuto.
Andretti Global dimostra di saper andare forte nei circuiti cittadini e ne piazza due sul podio. Oltre al vincente Kyrchwood, Colton Herta che partiva dalla pole position è giunto terzo dopo un bel duello con Santino Ferrucci e una grandissima difesa su Will Power. Con questa vittoria, Andretti Global allunga il dominio dei motorizzati Honda, con il costruttore nipponico che ha letteralmente preso il largo in classifica costruttori. Strategia di gara perfetta con Kyrchwood, un po’ meno con Hertha, ma se non altro non ci sono stati i soliti problemi visti le gare precedenti durante i pit stop. Il ritiro di Palou permette a Kyrchwood di accorciare in classifica, anche se il pilota spagnolo ha ancora un vantaggio enorme. Il numero 27 di Andretti è, inoltre, l’unico pilota a essere riuscito a rompere l’egemonia di Alex Palou durante questa prima parte di stagione.
Painful DNF
Eyes on Gateway! Thanks for the amazing support. pic.twitter.com/GLC8WhHBt6— Alex Palou Montalbo (@AlexPalou) June 1, 2025
Arrow McLaren ha fatto parlare di se più per il contro-sorpasso di Nolan Siegel (giunto poi diciannovesimo – NDR) a Colton Hertha durante il primo giro dei pit stop che per la vera e propria prestazione in pista. Pato O’Ward e Christian Lundgaard giunti settimo e ottavo sono stati autori di una gara solida ma priva di alcun guizzo particolare. Si veleggia nel marasma di piloti e squadre alla ricerca di una costanza che possa portarli a rivaleggiare con Ganassi.
Detroit: Done. ☑️ pic.twitter.com/zT41DJ52qx
— Arrow McLaren IndyCar Team (@ArrowMcLaren) June 1, 2025
Team Penske ancora perso nelle nebbie dell’incertezza, anche se Will Power -giunto quarto- ha provato a tenere alto l’onore del team di The Captain. C’è da dire che la bandiera rossa a pochi giri dalla fine ha vanificato quello che sarebbe potuto essere un podio. Peccato, perché stavolta “lato Power” la strategia c’era e la prestazione anche. Gara anomala per Josef Newgarden giunto nono che non ha cambiato le gomme durante l’ultima caution. Scott McLaughlin settimo, autore di una gara incolore con tanto di penalità per aver spedito a muro Nolan Siegel. La sensazione è che nel box di Penske la situazione sia decisamente pesante, come evidenziato anche dal botto di Newgarden nel momento peggiore delle qualifiche, che l’ha relegato a una partenza dalle retrovie (l’ennesima – NDR). La squadra deve fare un reset, serrare i ranghi e guardare avanti. Non è facile a stagione in corso ritrovarsi con nuovi strateghi, ma l’attuale Team Penske è semplicemente troppo brutto per essere vero: scandali, licenziamenti, piloti mai sereni che sbagliano nei momenti peggiori e strategie di gara inefficaci. I mancati risultati sono una normale conseguenza. Week end come questo, con un quarto, un nono e un undicesimo posto dovrebbero essere i classici gran premi sfortunati che capitano a tutti durante il campionato, invece a livello globale, stiamo parlando di una prestazione superiore alla media di quelle viste fino a qui. Siamo di fronte alla squadra con il maggior numero di vittorie alla Indy 500, cerchiamo di non dimenticarcelo.
Chasing ‘em down. pic.twitter.com/QKIFwy8ulT
— Team Penske (@Team_Penske) June 1, 2025
Menzione d’onore per A.J. Foyt Enterprises e Santino Ferrucci. I progressi fatti a partire dallo scorso anno sono evidenti. Nel 2024, 12 gare finite in top ten, una pole position e una consistenza generale che, nel team di A.J. non si vedeva da anni. L’aver rimpiazzato Sting Ray Robb con David Malukas (ex Arrow McLaren – NDR) ha rappresentato un messaggio chiaro: “ragioniamo da top team“. La partnership con Penske, con il quale scambia dati sulle messe a punto e condivide dettagli tecnici, sta non solo dando i suoi frutti, ma è evidente che qualitativamente parlando, questi ragazzi stiano lavorando meglio della squadra principale. In Penske il rinnovo di Will Power tarda ad arrivare e si vocifera che, il suo sostituto, potrebbe essere scelto proprio tra i piloti di Foyt. Peccato che Malukas sia stato l’artefice del ritiro di Alex Palou, ma ciò non toglie che questa squadra vada tenuta sotto controllo per il resto della stagione.
PODIUM!!! Santino brings it home P2!!
Happy birthday, racer!! pic.twitter.com/vlL0GMCWy2
— AJ Foyt Racing (@AJFoytRacing) June 1, 2025
Team PREMA a due facce: ritiro per Callum Ilott a causa di una ruota mal serrata che lo ha fatto finire a muro, sedicesimo posto per Robert Shwartzman. Se è vero che i problemi durante i pit stop stanno diventando preoccupanti (ruota persa anche per Devlin De Francesco – Rahal Letterman Lanigan Racing), è altrettanto vero che l’apprendistato di PREMA Racing continui a vele spiegate. La pole position di Indianapolis rende questa stagione di debutto già un successo, ma se dopo sei gare si arriva a dieci secondi dalla top ten, c’è seriamente di che sorridere.
Adesso pausa di quindici giorni, prima di tornare a St.Louis sull’ovale di Madison, a cavallo tra domenica 15 e lunedi 16 giugno!