F1 | Pirro: “In McLaren avevano tutto chiaro su cosa c’era da fare”

La McLaren nel giro di due stagioni è passata nel lottare per la zona punti, a vincere ad ogni GP praticamente. Sul percorso di crescita intrapreso in questi anni dal team di Woking è intervenuto Emanuele Pirro ai microfoni di Pit-Talk.

Piastri precede Norris e Russell. GP Cina 2025. Credits: McLarenF1 via X

In F1 la McLaren nel giro di solo due stagioni è passata da lottare per la zona punti a lottare per la vittoria in ogni GP. Dopo tanti anni difficili, il team di Woking sta raccogliendo i frutti di investimenti, ristrutturazioni tecniche ed innesti a livello di organico. Per poi passare per scelte tecniche giuste, e con l’inserimento di persone con esperienza per poter completare i tasselli mancanti.

Ed ora sta letteralmente dominando, con la casa britannica destinata a vincere entrambi i titoli in F1 quest’anno. Ovviamente salvo stravolgimenti (ed imprevisti) nel corso della stagione. Sul momento d’oro che sta vivendo la McLaren è intervenuto Emanuele Pirro, uno che conosce molto bene l’ambiente di Woking. Il cinque volte vincitore di Le Mans ha ribadito il fatto che alla McLaren hanno cominciato a lavorare sui punti deboli, per poi affinare tutto il resto. Ed ora i risultati stanno dando ragione alla scuderia britannica.

Emanuele Pirro, cinque volte vincitore a Le Mans.

“Allora come sempre succede non c’è un unico elemento sia né umano né tecnico che permette né di precipitare e neanche di risalire la china così velocemente. Intanto non ci dimentichiamo che la differenza tra essere bravi e non bravi, cioè tra essere tra i primi e non tra i primi, in percentuale è veramente poco, perché parliamo veramente di pochi decimi al giro che fanno la differenza.

“Nel caso della McLaren loro sapevano bene quali erano i loro punti deboli da un punto di vista di infrastrutture, perché non avevano una galleria del vento e usavano quella a Colonia della Toyota con alcune limitazioni tecniche e poi avevano anche un simulatore abbastanza adattato, perciò nel loro programma diciamo di miglioramento c’era la costruzione di una nuova galleria del vento e di un simulatore allo stato dell’arte.”

Norris e Piastri festeggiano la doppietta sul podio del GP di Cina.
Credits: McLarenF1 via X

Poi hanno messo Andrea Stella, che è un tecnico a capo. E Zach Brown, che ha il ruolo di amministratore delegato, che si occupa solo della parte della gestione del team da un punto di vista principalmente finanziario. Andrea è chiaramente molto molto bravo, molto pratico, tranquillo. Quando io sono arrivato in McLaren all’inizio del ’22 avevano già ben chiaro tutto un percorso. Poi è chiaro che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, però mi ricordo che c’era tutta una serie di passi per arrivare alla competitività e queste tappe hanno confermato la loro efficacia. E proprio il GP di Barcellona di due anni fa hanno fatto vedere che c’erano anche loro e da lì poi chiaramente c’è stata la storia.”

Poi per concludere Pirro parla proprio dell’imprevedibilità delle corse, e quindi del fatto che in F1 le cose possono cambiare molto velocemente. Insomma, secondo l’ex pilota Audi la McLaren è ovviamente la favorita per il mondiale, ma che al tempo stesso le gare si vincono solo quando si taglia la bandiera a scacchi. Tuttavia l’unico problema che avrà la McLaren da qui a fine stagione sarà quello di gestire la rivalità interna tra Piastri e Norris. Rivalità che si accenderà definitivamente da qui a qualche GP.

Alberto Murador