F1 | Strategia Ferrari in Bahrain: colpo di genio o fortuna?

La scelta di partire con gomme medie ha sorpreso, ma ha pagato nella prima fase. Tuttavia, le discussioni radio con Leclerc sulla strategia ad una sosta e l'impatto della Safety Car restano punti chiave. Analizziamo se le decisioni del muretto Ferrari siano state davvero brillanti o semplicemente fortunate in una gara ricca di colpi di scena.

Leclerc in azione sul circuito di Sakhir durante il GP. Credits: Scuderia Ferrari HP via X

In F1 l’inizio di questo campionato è stato perfetto per la McLaren, e deludente per la Ferrari. Anche se in Bahrain (forse) si è visto qualche sprazzo di competitività della SF-25 nel corso del GP, ottenendo il miglior risultato di questo  stagione con il 4° posto di Leclerc ed il 5° di Hamilton. Ma la gara è stata complicata per entrambi i ferraristi, soprattutto nel primo stint del GP.

In una griglia di partenza in cui tutti montavano le gomme soft per uno start aggressivo, gli strateghi in rosso hanno optato per le medium, costringendo Leclerc a lottare con tutto se stesso per non farsi superare dai diretti rivali in pista. Spesso critichiamo le strategie scelte dal team diretto da Vasseur, ma questa volta dobbiamo ammettere che hanno fatto un buon lavoro. Almeno nella prima parte del GP!

Al primo pit-stop i meccanici hanno rimontato le gomme medie su entrambe le monoposto, nonostante Leclerc avesse discusso con il suo ingegnere di pista, volendo provare una strategia di una sola sosta, che era possibile. L’idea del monegasco non è stata ascoltata, e col senno di poi hanno fatto bene. Una sosta posticipata, per montare la mescola più dura, sarebbe stata vanificata in pochi giri dall’entrata in pista della SC, che avrebbe spinto ugualmente Charles ad andare nuovamente ai box per montare una gomma nuova. Come poi è avvenuto, con tutti i piloti che hanno fatto un nuovo pit-stop.

A tal proposito è interessante soffermarsi sui primi cinque classificati. Piastri monta la gialla, Russell la rossa, Leclerc e Hamilton la bianca e Norris la gialla. Tutti si sarebbero aspettati che per le Ferrari la lotta sarebbe finita lì. Invece no. Charles non solo riesce a tenere dietro per più di dieci giri Norris, nonostante la superiorità della McLaren nei confronti della Ferrari e anche la gomma più prestazionale rispetto alle dure del ferrarista. Il monegasco è stato sin troppo bravo a resistere a Norris per tutti quei giri, prima di dover cedere la posizione all’inglese negli ultimi giri del GP. Mentre Hamilton è stato costretto sin da subito ad alzare bandiera bianca una volta montate le hard dopo la ripartenza. 

La Ferrari è andata bene sul circuito di Sakhir, per quanto possibile. Certo non ha vinto, ma comunque è riuscita a battagliare quasi tutta la corsa per il podio. Ora sarà necessario capire quanto questo minimo lampo di luce sia d’attribuire a dei miglioramenti della monoposto e quanto, invece, alle circostanze del caso. Il team di Maranello ha portato un nuovo fondo, che è stato progettato circa due mesi fa sulla base di quanto visto proprio sul circuito del Bahrain durante i test. Potremmo dire che è un fondo realizzato per risolvere i problemi che la monoposto del cavallino aveva mostrato avere in anteprima a Sakhir.

In più, bisogna provare a capire come sarebbero andate le cose se non ci fosse stata la SC. Secondo alcuni avrebbe permesso a Charles di conquistare il gradino più basso del podio se non addirittura il secondo posto. Nessuno può saperlo con certezza. Secondo il sottoscritto, anche se il monegasco avesse allungato il secondo stint con le gomme medium per poi montare le soft nel finale, difficilmente avrebbe tagliato il traguardo in una posizione diversa rispetto alla quarto posto finale. Ma almeno in casa Ferrari avrebbero potuto diversificare la strategia tra i due piloti. Ecco, questo senz’altro! 

In conclusione, il 4° e il 5° posto delle due Ferrari in Bahrain è d’attribuire più a una dose di fortuna unita a delle prestazioni poco brillanti degli altri diretti competitor, piuttosto che a un risveglio della rossa. I problemi c’erano e ci sono ancora. Fino a quando non saranno portati degli aggiornamenti mirati e precisi, e non si riuscirà a basare la strategia più sui calcoli e sui pareri dei piloti, e meno sulla fortuna, la Ferrari potrà ambire, in alcuni tracciati, solo ai gradini più bassi del podio.

Federico Barbara