In attesa che la prossima settimana ritorni la F1 con il GP del Giappone, abbiamo giusto il tempo per provare a dimenticare le assurde figuracce della Ferrari guardando alle ottime performance di Kimi Antonelli. Il pilota italiano ha iniziato la sua stagione decisamente con il piede giusto, nonostante non siano mancate le difficoltà e la sfortuna sia in Australia che in Cina. A Melbourne ha faticato tanto nella qualifica, riuscendo però a rimediare totalmente in gara la domenica. Un fattore di non poco conto, se guardiamo agli altri rookie come lui. Gli esordienti non sono riusciti neanche a tenere la monoposto in pista, visto l’asfalto scivoloso e bagnato.
In Cina la situazione si è ribaltata. In qualifica, Antonelli, è riuscito a far segnare l’8° tempo, ma la gara è stata molto complicata per lui. Alla bandiera a scacchi non ha conquistato posizioni, salvo poi prendersi la sesta posizione grazie alla squalifica delle due Ferrari.
Queste difficoltà iniziali sono veramente irrisorie per Antonelli, che a parere di molti si prepara a diventare il Max Italiano del futuro. Il suo talento e la sua personalità non fanno altro che attirare il supporto di tifosi e non solo. Anche grandi personalità del motorsport tifano per lui, come Andrea Montermini, che intervistato da noi di Pit Talk:
“Ho grandissimo rispetto per questo ragazzo. Conosco bene Toto Wolff , se lui ha fatto certe mosse con Antonelli, avrà avuto prove concrete che fosse la scelta giusta. In Australia Kimi ha fatto un lavoro incredibile, Albert Park non è una pista facile, sul bagnato è anche peggio. La Mercedes oggi è la vera anti-McLaren. Ritengo che Antonelli sia stato sfortunato in qualifica a Melbourne e in gara a Shanghai, ma ha un team che lo supporta.”

Come gli italiani, ma in generale tutti i tifosi della Ferrari hanno avuto modo d’imparare in questi anni, per vincere non serve solamente un pilota talentuoso o già campione del mondo. La maggior parte delle volte è necessario anche avere una buona macchina e un ottimo team. La Mercedes sembra avere una monoposto che sia in grado, almeno per il momento, d’impensierire la McLaren. La vera forza della Mercedes, è e sarà la compattezza della squadra. Nei primi anni dell’era Hybrid la scuderia della stella a tre punte ci ha dimostrato come sia in grado di lavorare in perfetta armonia e compattezza. Dopo la sconfitta del 2021 però, questo zelo tedesco si era perso. Quest’anno sembra però essere tornato. Parte del merito delle buone prestazioni di Kimi sono pertanto indubbiamente d’attribuire al team di Toto Wolff, come detto Montermini ai nostri microfoni:
“Lo teleguidano in molte situazioni, ma lui ci mette molto del suo. È bravissimo.”

Precisiamo che questo non scalfisce assolutamente il talento di Kimi. I consigli dal box sono sempre necessari, anche per piloti come Alonso che hanno passato quasi mezzo secolo a guidare auto. Figuriamoci ciò per un neo pilota di F1 arrivato dalla F2. Se vogliamo fare una analisi critica, ci dobbiamo concentrare sui campionati minori organizzati dalla FIA. Le regole, le macchine e le prestazioni che si vedono in F3 e F2 sono logicamente diverse e minori rispetto alla F1. Più semplici, forse anche troppo. Oggi giorno, c’è troppa differenza tra la massima serie automobilistica e la categoria minore precedente. Come sottolineato da Andrea Montermini, nonchè collaudatore di varie monoposto per diversi campionati e in passato anche per la F1:
“La Formula 2, secondo me, non prepara fino in fondo i piloti per la F1. La differenza tra la due categorie la si nota nella velocità d’ingresso in curva e frenate, molto più elevate. Gestire un solo pit stop, passando da gomme medie a dure mai provate prima è un lavoro enorme. Non a caso Kimi è stato votato Driver of the Day. Il pubblico è più competente di quanto pensiamo.”
Sperando che un po’ della competenza del pubblico possa giungere anche a coloro che questi campionati li regolano e li gestiscono, noi continuiamo a tifare per la Mercedes numero 12 di Andrea Kimi Antonelli. L’unico pilota che fino ad ora ha regalato qualche gioia e speranza agli Italiani.
Federico Barbara